Via Lecco, il quartiere della movida arcobaleno. Tra accoglienza e piccola criminalità

Viaggio nel Gay Distrisct, dove i locali sono aperti fino a tardi anche ad agosto dove però crescono anche le aggressioni e i furti

Uno dei locali aperti fino a tardi della zona

Uno dei locali aperti fino a tardi della zona

Milano - Milano non si ferma mai, figuriamoci la movida. Per non rischiare di rimanere a mani vuote, o meglio a bocca asciutta proprio a Ferragosto, ragazzi di ogni età migrano verso il Rainbow distict, quello che è considerato il quartiere per eccellenza della Milano by night, e che comprende tutte le vie dell’Ex Lazzaretto - via Lecco, Tadino, Palazzi, Casati, Panfilo Castaldi - sicuri di trovare divertimento. Il viaggio degli avventori inzia di fronte alle porte della chiesa di San Carlo del Lazzaretto, dove è abitudine trovare venditori ambulanti intenti ad intrattenere i turisti e ad esporre la merce, provvisti di casse per la musica e da qualche tempo anche di bottiglie di vetro, sfruttando il divieto imposto dal Comune agli esercenti di vendere dalle 22 alle 5 di mattina bottiglie di vetro da asporto.

Tra i locali presenti all’inizio di via Lecco, uno dei più gettonati è “Brinda Milano“, amato sopratutto per l’ospitalità della proprietaria Yodit Mogos, appartenente alla vivace comunita eritrea del quartiere, e arrivata in Italia 27 anni fa. Per i ragazzi è un "idolo", così almeno racconta Gianmarco Angarola, hair styler gay di 21 anni, forte sostenitore dei diritti LGBT, trasferitosi a Milano da meno di un anno proprio in via Palazzi: "Se devo uscire la sera preferisco venire qui, mi sento davvero a mio agio. Non fraintenda: non sono uno di quelli che si veste in maniera estrosa per farsi vedere, ma anche se dovesse succedere, so che non sarei giudicato". Gianmarco, con l’amico Emanule Vitale, 20enne proveniente da Napoli, e dichiaratamente omosessuale, sostiene come contrariamente all’opinione comune "Milano non sia aperta a tutti, veniamo qui anche per sentirci meno soli".

Ma, sebbene veda nei locali di porta Venezia un luogo di rifugio, rivela che negli ultimi tempi il quartiere è stato preso di mira da rapinatori, borseggiatori e malviventi, che hanno contribuito ad incrementare gli episodi di violenza. "È successo qualche mese fa, ammetto di essere stato un po’ alticcio, ma ad un certo punto qualcuno mi ha fatto lo sgambetto strattonandomi la borsa. Mi sono ritrovato per terra con la borsa, ma senza portafogli e cellulare", spiega Emanuele.

I ragazzi specificano alcuni dettagli: "Spesso sono gruppi di giovani di colore, che con la scusa di intrattenere il pubblico con musica e alcol, si avventano sul malcapitato, che nemmeno si accorge di quanto accaduto". La dinamica realtà del Rainbow District racconta anche di giovani coppie, come Camilla e Davide, 26 e 30 anni, residenti a Crescenzago, che hanno in via Lecco il luogo di ritrovo preferito: "Ci piace la vita che pullula in queste strade: sei trattato bene, e i proprietari non hanno la puzza sotto il naso. Nei mesi invernali c’è un po’ troppa calca, però se decidi di venire qui è perché vuoi stare in mezzo alla gente", conclude Camilla.

 

 

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