Via Gentilino, travolto bambino di 4 anni: si è costituito il pirata della moto

Il giovane centauro era scappato il 14 febbraio in sella alla sua Ducati: "Mi sono spaventato e sono fuggito, poi ho raccontato tutto a mio padre"

I soccorsi all’incrocio tra corso San Gottardo e via Gentilino

I soccorsi all’incrocio tra corso San Gottardo e via Gentilino

Milano, 25 febbraio 2020 - «Il papà del bambino mi ha spaventato e sono scappato». Così si sarebbe giustificato il diciottenne che si è autoaccusato dell’investimento di un bambino di 4 anni avvenuto il 14 febbraio all’angolo tra corso San Gottardo e via Gentilino. Il ragazzo, residente in un Comune dell’hinterland, si è presentato nei giorni scorsi insieme al padre dai ghisa per costituirsi, stando a quanto risulta al Giorno: gli uomini della Squadra interventi speciali della polizia locale lo hanno denunciato a piede libero per omissione di soccorso.

Dopo aver travolto il piccolo, che stava attraversando la strada sulle strisce insieme al padre e che per fortuna se l’è cavata con lievi contusioni giudicate guaribili in tre giorni, il ragazzo è ripartito in sella alla sua Ducati ed è tornato a casa, dove ha raccontato tutto al padre; da lì la decisione immediata di rivolgersi alle forze dell’ordine per spiegare quanto accaduto. Il giovanissimo centauro, che secondo le informazioni a disposizione guidava la moto con il foglio rosa e quindi da neopatentato, si è assunto la responsabilità di quanto successo, precisando di essere fuggito perché a suo dire spaventato dall’atteggiamento aggressivo del padre del bambino investito, che giustamente dal suo punto di vista l’aveva subito rincorso urlando per tentare di bloccarlo.  All’inizio, le condizioni del bimbo erano sembrate particolarmente gravi, ma col passare delle ore il quadro clinico era rapidamente migliorato, fino alle dimissioni immediate dalla clinica De Marchi con una prognosi di tre giorni.

Le indagini dei vigili sono partite da un numero di targa fornito da un passante, indicazione che pareva aver messo subito in discesa l’inchiesta per risalire al pirata della moto. Peccato che quella sequenza di lettere e cifre fosse parzialmente sbagliata (come poi accertato dagli investigatori quando il proprietario ha fornito la targa corretta della sua Ducati) e che i primi accertamenti avessero portato all’individuazione di una motocicletta di modello e marca diversi, che nulla c’entrava con l’incidente di via Gentilino. A quel punto, i ghisa si sono concentrati sull’analisi dettagliata delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, in particolare quelle installate in corrispondenza di alcuni esercizi commerciali in piazza XXIV Maggio. Poi, però, è arrivata la confessione decisiva del diciottenne, che è stata ovviamente riscontrata dagli agenti pure con i controlli sul mezzo incidentato; di conseguenza, è scattata la denuncia per omissione di soccorso nei confronti del diciottenne. «Secondo i dati ormai consolidati, i colleghi della Squadra interventi speciali riescono a individuare la stragrande maggioranza di coloro che scappano dopo aver provocato un incidente con feriti, arrivando a una percentuale superiore al 90% di casi risolti – riflette Daniele Vincini, segretario del Sulpm – Un plauso ai ghisa e un appello ai cittadini: bisogna sempre fermarsi per soccorrere chi è stato investito, anche perché la fuga non fa che aggravare la situazione».

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