Via Antonini, 70 famiglie ancora sfollate e in sistemazioni provvisorie

Passeranno il Natale in albergo o ospiti di amici. All’orizzonte lo spiraglio di case della Regione per le "vittime di un disastro"

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Sono passati quasi quattro mesi dall’incendio che ha devastato la torre dei Moro di via Antonini 32, lo scorso 29 agosto, e più di 70 famiglie restano sfollate e in sistemazioni provvisorie: quindici passeranno il Natale in albergo, qualcuna anche con bambini e ragazzi, trenta si sono trasferite in alloggi del libero mercato e stanno pagando un affitto, mentre un’altra trentina di nuclei è ospite di parenti o amici. "Ma finalmente, mercoledì, si è svolto un Tavolo in videoconferenza che ha unito tutte le istituzioni", fa sapere Mirko Berti, portavoce dei condòmini. A coordinare i lavori, il sottosegretario all’Interno Ivan Scalfarotto: "Ho voluto sottolineare la massima attenzione e operatività di tutti i livelli del Governo. Abbiamo aggiornato la riunione alla metà di gennaio", ha dichiarato al termine dell’incontro al quale hanno preso parte il prefetto di Milano Renato Saccone, il prefetto Rosanna Rabuano (Direttrice centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze), la Regione Lombardia rappresentata dal caposegreteria del presidente Fontana, Giulia Martinelli, e il Comune di Milano con gli assessori Bertolè e Tancredi, oltre ai rappresentanti del condominio dì via Antonini. Durante la riunione - si legge in una nota - sono stati riepilogati gli interventi subito messi in campo dalla Regione e dal Comune facendo poi una panoramica sulle problematiche ancora da risolvere: Imu, spese sostenute ed emergenza abitativa, difficoltà legate a un quadro normativo che, al contrario delle emergenze dovute a calamità naturali, non disciplina le conseguenze di disastri non dipendenti da circostanze naturali. "Noi siamo soddisfatti – evidenzia Berti – soprattutto perché abbiamo avuto la conferma da parte della Regione di un provvedimento già deliberato in giunta, che ci consente di avere delle case temporanee, di sua proprietà, indipendentemente dai redditi e dal possesso di altri immobili (alcuni di noi hanno delle seconde case fuori Milano), in quanto vittime di un disastro non dovuto a calamità naturali. Vincoli che al momento non sono ancora sciolti per quanto riguarda gli appartamenti prospettati dal Comune, in regime di social housing".

Il Comune, intanto, "ha saldato la prima fattura dell’Hotel Quark che ha ospitato le famiglie dopo l’incendio: 56mila euro che avevamo anticipato". Altra buona notizia: "Reale Mutua, l’assicurazione del palazzo, è disponibile a concederci un secondo anticipo (il primo era servito per le spese di messa in sicurezza) e potremo destinarne una parte alle famiglie". Non solo: "Abbiamo ricevuto una donazione importante da parte di Fedelegno Arredo Eventi Spa, che ringraziamo. Abbiamo creato il fondo Rinascita Antonini 3234, sulla Fondazione Italia per il dono onlus". Unica nota dolente, "siamo un po’ amareggiati perché per Natale non abbiamo ricevuto inviti a spettacoli, partite o concerti: sarebbe stato un bel gesto per i 34 minori della torre. Neppure sono arrivati libri da parte di grandi case editrici, come segno di rinascita sulle ceneri di quelli andati in fumo".

M.V.

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