Via al teleriscaldamento con l’acqua di falda

Partenza con tre edifici in zona Tibaldi: il sistema ridurrà di 27,3 tonnellate le emissioni di Co2. Grandi: "Prototipo per il futuro"

Via alla sperimentazione del teleriscaldamento "green" che sfrutta l’acqua dei pozzi di controllo della falda acquifera. A fare da apripista del piano saranno tre edifici della zona compresa tra i Navigli e l’Università Bocconi: il Centro civico di viale Tibaldi, la scuola dell’infanzia Giambologna al civico 30 dell’omonima via e un edificio privato di via Balilla (ora riscaldato con una caldaia a gasolio).

Proprio dalla strada in cui è ubicato il condominio prende il nome il progetto, Balilla, che è stato sviluppato da A2A Calore & Servizi srl e ha ottenuto un finanziamento di 453.933 euro partecipando al bando europeo RewardHeat. La Giunta Sala ha approvato le linee di indirizzo per l’uso dell’acqua sotterranea dei pozzi: a essere utilizzati, in questa sperimentazione, sono i pozzi di controllo dell’innalzamento della falda acquifera che si trova all’interno del Parco della Resistenza (nel Municipio 5), sfruttando pompe di calore. La società realizzerà la rete sotterranea di teleriscaldamento a temperatura neutrale di 15 gradi. La stima di Palazzo Marino è che con questo sistema si potrà ottenere una riduzione di emissione di 27,3 tonnellate di anidride carbonica, 74 chilogrammi di ossidi di azoto e tre chili di Pm10 in un anno. E l’acqua di falda reimmessa consentirà un risparmio di circa il 3,5% sui costi sostenuti ogni anno dal Comune per manutenzione e gestione dei pozzi.

Nel medio-lungo periodo, la road map tracciata dall’amministrazione prevede di usare lo stesso sistema in altre zone della città e ampliarne così l’utilizzo il più possibile. "Vorremmo che Balilla diventasse un prototipo – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Elena Grandi –, utilizzando i pozzi che già ci sono e che sono stati fatti, sia per scopi irrigui che di controllo. Utilizzare l’acqua come fonte di energia per il riscaldamento è un nostro obiettivo". Si tratta solo di un primo passo in questa direzione: l’auspicio è quello di replicare questo modello nel resto della metropoli, ha aggiunto Grandi, dal momento che "energie rinnovabili, acque di falda, pompe di calore e geotermico sono il futuro delle nostre città". L’opera, fanno sapere ancora da piazza Scala, rientra nella cornice del più ampio impegno di Palazzo Marino al rispetto dell’ambiente, come peraltro previsto dal Piano Aria Clima e dal protocollo di transizione ambientale, inserito nel documento unico di programmazione 2022-2024.

Infatti, il teleriscaldamento e le pompe di calore sono indicati, sia nel Piano di Azione per l’energia sostenibile (Paes) che nel Piano Aria, come tecnologie "la cui diffusione consente di ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera, di promuovere un uso sostenibile dell’acqua e delle fonti energetiche, di utilizzare fonti di energia rinnovabile e pulita nonché di migliorare la qualità dell’aria cittadina".

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