Verso le regionali del 2023: vertice Sala-Pd. E Pisapia sceglie Maran

Le segreterie dem puntano sui sindaci lombardi, a partire da Giuseppe Sala, per centrare l’obiettivo di un’alleanza ampia da contrapporre al centrodestra

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Le segreterie del Pd puntano sui sindaci lombardi, a partire da Giuseppe Sala, per centrare l’obiettivo di un’alleanza ampia da contrapporre al centrodestra alle Regionali del 2023. Intanto un ex sindaco, Giuliano Pisapia, risponde presente all’evento organizzato da Pierfrancesco Maran, rivolto a chi chiede un Pd autonomo dalle logiche nazionali. Un nome, quello di Pisapia, non ancora da escludere come candidato.

Ieri Vinicio Peluffo e Silvia Roggiani, segretario lombardo e metropolitano del Pd, hanno incontrato Sala a Palazzo Marino. Il protagonismo del sindaco non si limiterà alla presenza agli eventi clou della campagna: su di lui si punta come profilo in grado di facilitare la creazione di un’alleanza ampia (vietato parlare di "campo largo"), che unisca Pd, M5S e Terzo Polo. Un obiettivo tutt’altro che scontato, anche se dal Pd regionale sottolineano la specificità lombarda: già oggi in Regione il Pd, il M5S e Azione fanno fronte comune contro la Giunta Fontana e altrettanto accade in più Comuni, quindi ha poco senso – è il ragionamento – che il fronte si spacchi alle elezioni, a meno che le logiche locali non siano accantonate. E dalla necessità di un autonomismo milanese e lombardo riparte Maran, che si rifà allo spirito del 2011. “Cominciamo da capo“: questo l’evento organizzato sabato alla Fondazione Feltrinelli. Un evento di auto-convocati, di dissidenti: "L’esperienza politica che più mi ha formato e più ha cambiato la scena politica è stata quella insieme a Giuliano Pisapia, che ringrazio per la sua presenza sabato – annuncia Maran –. Vorrei che cominciassimo da capo con quello spirito che ci portò a vincere dopo 20 anni di destra. Sappiamo quanto la Lombardia abbia bisogno di cambiamento. Per farlo serve che a Milano e in Lombardia tornino concetti come l’autonomia locale delle decisioni. Non dobbiamo riprodurre le divisioni e le dinamiche romane, ma cominciare dalle esperienze che ci hanno portato a governare buona parte delle città lombarde".

Giambattista Anastasio

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