Verti, licenziati 175 dipendenti. "Vergogna"

La società di assicurazioni del gruppo Mapfre continua lo smantellamento nonostante le manifestazioni dei sindacati

di Laura Lana

In pieno agosto, Verti apre la procedura di licenziamento per 175 dipendenti. La società di assicurazioni del gruppo spagnolo Mapfre continua il piano di riduzione del personale, dopo che nei mesi scorsi 129 lavoratori avevano accettato l’incentivo all’esodo. Una vertenza complessa, iniziata a novembre con la dichiarazione di 325 "esuberi strutturali". "Non siamo davanti a una società in crisi – sottolineano le le Rsa Fisac Cgil, First Cisl, F.N.A., Uilca -. L’obiettivo di questa operazione è aumentare competitività sul mercato, tagliando sui costi della forza lavoro, esternalizzando le attività ad aziende terze che, secondo Verti, renderebbero il servizio maggiormente competitivo, attraverso l’uso di lavoratori precari senza diritti, sottopagati e maggiormente flessibili alle esigenze aziendali". Obiettivo finale la chiusura di tutto il Contact Center che conta 141 dipendenti e la riduzione di tutti gli altri reparti che ne registrano 34.

"La dirigenza evidentemente è intenzionata a portare a termine quello che sin dall’inizio abbiamo definito un vero e proprio smantellamento progressivo. Nel 2015, Direct Line venne acquisita dal Gruppo Mapfre: da una compagnia di circa 1000 dipendenti, tra piani esuberi e ristrutturazioni, si punta ad avere circa 280 persone.

Nei mesi scorsi erano state diverse le manifestazioni, organizzate dai sindacati: scioperi, flashmob nel cortile dell’azienda in via Volta, corteo fino al municipio e un altro dalla stazione centrale al Pirellone, per sollecitare anche un intervento delle istituzioni. Se con l’amministrazione colognese c’era stato un primo incontro, la Regione era rimasta ferma al palo. "Verti aveva aperto una procedura di confronto che sembrava prevista dall’ultima legge di bilancio, durava 90 giorni e avrebbe previsto incontri con le istituzioni – spiega il sindacalista Paolo Plona, Fisac Cgil -. Il ministero ha risposto che non era dovuta. Intanto, i 90 giorni sono passati".

La società di assicurazioni ha così aperto la procedura dei licenziamenti collettivi: 45 giorni di confronto tra le parti e poi una seconda fase di un mese in cui saranno presenti anche le istituzioni. "Gli sforzi profusi dalla compagnia, tra cui gli incentivi economici per la risoluzione consensuale e il ricollocamento in altre aziende, non hanno consentito di assorbire gli esuberi e la situazione di eccedenza occupazionale – ha replicato Verti in una nota -. Consapevoli dell’impatto di questa riorganizzazione, faremo il possibile per instaurare ancora una volta un dialogo proficuo con sindacati e istituzioni".

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