Verso le amministrative: per l’anti-Sala i tempi si allungano

Il rimpasto regionale rallenta la scelta del candidato sindaco del centrodestra. Su Rasia le divergenze restano

Roberto Rasia dal Polo

Roberto Rasia dal Polo

di Massimiliano Mingoia

La domanda sorge spontanea: che ricadute politiche avrà l’accordo in Regione tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sulla scelta del candidato sindaco del centrodestra per le elezioni comunali in programma tra pochi mesi (sempre che non slittino a dopo l’estate causa Covid)? La risposta non è univoca, cambia a seconda che si parli con un interlocutore della Lega o, dall’altra parte, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia. O meglio, su un punto tutti o quasi sembrano essere d’accordo: la definizione del complicato risiko regionale rallenterà la scelta dell’anti-Sala.

Non c’è dubbio, però, che, al di là dei tempi, qualche conseguenza politica potrebbe esserci, perché l’ingresso nella Giunta regionale dell’ex sindaco Letizia Moratti con il ruolo di assessore al Welfare al posto dell’azzurro Giulio Galleria e (forse) di vicepresidente lombardo è una mossa politica che rimette in primo piano il peso del leader azzurro Berlusconi e potrebbe lasciare al segretario della Lega Matteo Salvini più spazi di manovra nella scelta del candidato sindaco da contrapporre a Giuseppe Sala. Il condizionale resta d’obbligo. E qui arriviamo ai punti di vista distinti e distanti tra alleati, perché se i lumbard danno per certa la prospettiva di un Salvini ormai deus ex machina nella scelta per Palazzo Marino, i forzisti e i fratelli d’Italia insistono invece che il nome indicato come frontman del centrodestra dovrà convincere tutti gli alleati. Il discorso, a questo punto, scivola necessariamente sul nome indicato fin qui dal Carroccio come anti-Sala: il giornalista e comunicatore del gruppo Pellegrini Roberto Rasia Dal Polo. L’accordo tra il Capitano leghista e il Cavaliere forzista rafforza il nome di Rasia o lo indebolisce? Anche in questo caso, risposte opposte a seconda dell’interlocutore. Il candidato in pectore, intanto, continua a punzecchiare Sala su Facebook. Ieri Rasia ha parlato delle conseguenze della Brexit, sottolineando che Milano è in ritardo rispetto a Parigi come piazza finanziaria: "Il problema è che Parigi lo è a tutti gli effetti, mentre Milano arranca. Perché? Negli ultimi anni Milano era sexy a livello internazionale, trendy, cool. Il problema è che questa sexytudine, alle prime difficoltà serie, si è sgretolata. A nostro avviso, nei prossimi anni, Milano deve diventare attrattiva, non sexy".

Rasia è in campo ma negli ultimi giorni ha ripreso quota il nome del deputato Maurizio Lupi (Noi con l’Italia). Il politico vicino a Cl, però, non sembra convincere la Lega per due motivi: non è un esponente della società civile come indicato da Salvini e non è un politico abbastanza vicino al leader lumbard per ottenere il suo via libera per Palazzo Marino. Tant’è. Ieri mattina, intanto, il consigliere comunale di FdI Andrea Mascaretti si è recato a Palazzo Marino per donare polemicamente a Sala una calza della Befana con tre regali: "Una piantina di Milano per dimostrare la sua distanza dalle periferie, un binocolo per fargli osservare i mezzi pubblici troppo pieni nelle ore di punta e un po’ di carbone per ricordargli che in cinque anni ha fatto poco per l’ambiente".

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