Milano, vendita via Solferino: la Corte d'Appello boccia il ricorso di Rcs

La cessione della storica sede del Corriere della Sera al fondo Blackstone per i giudici è regolare

La sede del Corriere della Sera in via Solferino

La sede del Corriere della Sera in via Solferino

E' stato bocciato il ricorso di Rcs contro l'esito del lodo arbitrale sul caso della vendita di via Solferino, sede del quotidiano Corriere della Sera, al fondo Blackstone nel 2013. Dopo l'ultima udienza, che si è tenuta a inizi maggio, la Corte d'Appello di Milano - si legge nel dispositivo della sentenza - ha rigettato "integralmente l'impugnazione proposta da Rcs" contro l'esito del lodo, condannando il gruppo editoriale anche al pagamento delle spese processuali liquidate, in favore di Kryalos Sgr, per complessivi 258.842 euro (oltre le spese generali). Ora l'attenzione torna sulla Corte Suprema di New York, dove si attente l'eventuale prosieguo, o meno, della causa intentata dal fondo americano contro Rcs e Urbano Cairo.

La cessione

A maggio 2021, il lodo arbitrale non aveva accolto le domande risarcitorie di Rcs, che chiedeva l'annullamento della cessione, avvenuta a un prezzo inferiore a quello congruo - circa 120 milioni di euro - del portafoglio immobiliare composto da via San Marco e via Solferino, tra cui la storica sede de Il Corriere della Sera, che poi Blackstone aveva riaffittato allo stesso gruppo editoriale. I legali di Rcs hanno sempre sostenuto che quella vendita andasse annullata per via delle difficoltà finanziarie della società editoriale. Al contrario il lodo aveva stabilito che Rcs avesse deciso di cedere gli immobili per motivi "gestionali" e non perché si trovasse nelle condizioni di dover vendere "a ogni costo", non ravvisando il reato di usura e facendo così decadere tutte le richieste di risarcimento. Una ricostruzione poi accolta anche dalla procura di Milano e poi da un giudice che ha disposto l’archiviazione della contesa sul fronte penale. A quel punto Rcs aveva impugnato il lodo della Camera arbitrale di Milano per dimostrare come la situazione finanziaria avesse influito sulle scelte e sulle decisioni negoziali che avrebbero "favorito" Blackstone.  Versione a cui si erano opposti gli avvocati di Blackstone che hanno sottolineato e ribadito la bontà e la legittimità dell’operazione.  

La battaglia di New York

Nel frattempo sull'altra sponda dell'Atlantico si combatte un'altra battaglia perché il fondo Usa Blackstone ha chiesto 600 milioni di dollari di danni a Urbano Cairo per l’opportunità persa di vendere l’immobile di via Solferino, sede del Corriere della Sera, oltre ai danni alla reputazione. Questa la richiesta del fondo alla Suprema Corte di New York per  "un giudizio sulle sue richieste per tutti i danni subiti a causa della condotta scorretta, in un importo da determinare al processo, probabilmente superiore a 300 milioni" e "un’ingiunzione per danni punitivi, per un importo almeno pari al risarcimento monetario danni subiti", in totale 600 milioni di dollari. Rcs sostiene che il fondo non abbia subìto danni e che la Corte Usa non sia competente.

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