Vallanzasca, giudici: "No alla libertà condizionale"

Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha respinto le richieste presentate dalla difesa

Renato Vallanzasca (Ansa)

Renato Vallanzasca (Ansa)

Milano, 20 aprile 2018 - Renato Vallanzasca resta in carcere. Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha respinto le richieste di liberazione condizionale e di semilibertà presentate dalla difesa del protagonista della mala milanese negli anni '70 e '80 condannato a 4 ergastoli e a 296 anni di carcere. 

In particolare, i giudici (presidente Corti, relatore Gambitta) hanno dichiarato "inammissibile" l'istanza di semilibertà e rigettato la richiesta di liberazione condizionale (scontare la pena fuori dal carcere in regime di libertà vigilata). La libertà condizionale sarebbe infatti prevista anche per gli ergastolani dopo almeno 26 anni di detenzione, quando ci sia prova di "sicuro ravvedimento". Sessantotto anni da compiere, una compagna che lo attende a casa, il 'bel René' della Comasina sembra ormai un’altra persona. Ha avuto un "cambiamento profondo intellettuale ed emotivo che non potrebbe progredire continuando a stare in cella", aveva scritto l’equipe di osservazione e trattamento della casa di reclusione di Bollate diretta da Massimo Parisi, in una relazione depositata dalla difesa di Vallanzasca al tribunale di sorveglianza.

Nel 2014 Vallanzasca si era visto revocare la semilibertà, ottenuta qualche anno prima, perché venne arrestato e poi condannato a 10 mesi per una rapina impropria in un supermarket di oggetti di poco valore, tra cui un paio di mutande. Il suo legale nell'istanza per la liberazione condizionale e in subordine per la semilibertà (il detenuto torna in carcere la sera) aveva ricordato che Vallanzasca sta per "compiere 70 anni" e che ha "trascorso, seppur con qualche breve intervallo, l'intera propria esistenza in carcere". Una detenzione iniziata nel 1972, "con un intervallo complessivo di meno di un anno" fuori "per le due evasioni»" e un totale di "mezzo secolo»"dietro le sbarre, 45 anni per l'esattezza. "Ci troviamo di fronte - aveva scritto la difesa - ad un detenuto entrato in prigione appena dopo il compimento della maggiore età e che oggi uscirebbe da 'vecchio'"

LEGALE: "PERICOLOSO PER UN FURTO DOI BOXER" - "Dispiace che un tentato furto di boxer di 4 anni fa abbia fatto ritenere ancora pericoloso un 70enne dopo mezzo secolo di carcere". È il commento del legale di Renato Vallanzasca, l'avvocato Davide Steccanella, alla decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha respinto la liberazione condizionale e la semilibertà per quello che venne definito all'epoca 'il boss della Comasina'. Per il legale "dispiace che il Tribunale non abbia condiviso l'importante lavoro fatto nel corso di questi anni dal carcere di Bollate, la mediazione iniziata e la disponibilità di una cooperativa seria come 'il Gabbiano'" a prendere in carico Vallanzasca per la libertà condizionale. 

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