Vallanzasca, carcere Bollate: sì a libertà condizionale, ha avuto "cambiamento profondo"

La relazione: "non potrebbe progredire con altra detenzione"

Renato Vallanzasca (Ansa)

Renato Vallanzasca (Ansa)

Milano, 17 aprile 2018 -  Renato Vallanzasca, protagonista della mala milanese e condannato a 4 ergastoli e 296 anni di carcere, ha avuto un "cambiamento profondo", "intellettuale ed emotivo", "non potrebbe progredire con altra detenzione" e dunque si ritiene che "possa essere ammesso alla liberazione condizionale", ossia possa concludere la pena fuori dal carcere in regime di libertà vigilata. Lo scrive l'equipe di osservazione e trattamento del carcere di Bollate in una relazione depositata dalla difesa al Tribunale di Sorveglianza che deve decidere. Secondo quanto precisato nella relazione una cooperativa e una comunità hanno già manifestato la disponibilità, come anche in passato, a far svolgere "attività".

La decisione del Tribunale di Sorveglianza arriverà tra qualche giorno la decisione. Il "bel René" chiede la semilibertà, beneficio che aveva già ottenuto nell'ottobre 2013 (con la possibilità per lui di lavorare durante il giorno ma con l'obbligo di rientrare in carcere ogni notte) ma che gli era stato revocato dopo l'arresto del giugno 2014 per il furto di due paia di boxer, due cesoie e del concime per piante in un supermercato milanese. Una tentata rapina che aveva portato all'ennesima condanna per l'ex capo della banda della Comasina. 

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