Il debutto di Valcepina in Consiglio comunale a Milano : "Non sono un’estremista"

La consigliera dell’inchiesta sulla Lobby Nera per la prima volta in aula e scrive a Sala: "Irrispettose le mie parole? Mi dispiace. Mai preso fondi illeciti"

Al centro, Chiara Valcepina

Al centro, Chiara Valcepina

Milano - È in Consiglio comunale, è il suo debutto in aula, ma non interviene e non parla con i cronisti. La sua posizione sull’inchiesta di Fanpage sulla Lobby Nera l’affida a una lettera di due pagine indirizzata al sindaco Giuseppe Sala. Una missiva in cui lei, la neoconsigliera comunale di FdI Chiara Valcepina, respinge le accuse di essere vicina all’ideologia fascista e di aver utilizzato fondi illeciti per la sua campagna elettorale. La Valcepina racconta la sua attività di legale ("nel 2016 posavo sorridente di fianco a Sala in occasione della consegna dell’Ambrogino d’oro all’Ordine degli Avvocati di Milano") e sottolinea che i milanesi non hanno eletto con oltre 900 preferenze "una pericolosa estremista, ma una cittadina, una professionista, una moglie, una mamma chiamata per la prima volta dalla politica a mettersi in gioco. Ha perfettamente ragione la mia leader Giorgia Meloni quando dice che nel dna di FdI non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite".

Eppure alcune delle immagini girate con telecamera nascosta dal giornalista – imprenditore infiltrato – di Fanpage mostrano la neoconsigliera mentre accenna a un saluto romano e fa una battuta razzista. La Valcepina commenta così quelle immagini: "Mi dispiace se le mie parole o i miei gesti possono essere risultati irrispettosi, ma non vi era in essi alcuna intenzione apologetica, denigratoria e offensiva". La consigliera di FdI, subito dopo, parla di "gogna mediatica", di "immagini rubate, tagliate e cucite ad arte" e rivendica la sua onestà rispetto ai presunti fondi neri per la campagna elettorale di cui nei filmati di Fanpage parlavano l’europarlamentare (autosospeso) Carlo Fidanza e il “Barone Nero’’ Roberto Jonghi Lavarini: "Non ho mai accettato finanziamenti irregolari o illeciti. La verità verrà a galla".

In Consiglio comunale, intanto, il sindaco Giuseppe Sala non affonda il colpo contro la Valcepina e per ora non chiede ai consiglieri comunali di firmare una dichiarazione di antifascismo. Un’iniziativa politica di cui il sindaco aveva parlato commentando le immagini dell’inchiesta sulla Lobby Nera e che il consigliere di FdI e giornalista Vittorio Feltri, ancora una volta, rispedisce al mittente: "Non firmerò niente. Ancora qui a romperci le palle con l’antifascismo?". Ma il primo cittadino, nel suo discorso programmatico, dice solo che "Milano ha, ancora una volta, confermato il suo attaccamento alle proprie radici democratiche e antifasciste". Poco prima, la neopresidente del Consiglio comunale Elena Buscemi (Pd), eletta dall’assemblea con 35 voti, tre in più della maggioranza di centrosinistra, era stata netta nel dire che "in quest’aula non ci sarà spazio per chi istiga all’odio, pronuncia frasi sessiste e per chi insulterà la Milano solidale, antifascista e medaglia d’oro della Resistenza".

Nessun riferimento diretto alla Lobby Nera. Davanti a Palazzo Marino, invece, ieri a Consiglio comunale in corso, un centinaio di manifestanti – Sentinelli e militanti del centro sociale Cantiere – urlava "fuori i fascisti dalle istituzioni". Una polemica che però, almeno ieri, non ha scaldato l’aula consiliare.

 

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