Valanga in Val D’Aosta, muore sciatore milanese

La vittima è Andrea Poggi. Era in gita con due amici: un boato tremendo

 Gli operatori del Soccorso alpino sono intervenuti  con l’elicottero e le unità cinofile specializzate, ma inutilmente

Gli operatori del Soccorso alpino sono intervenuti con l’elicottero e le unità cinofile specializzate, ma inutilmente

Milano, 4 febbraio 2019 - «All'improvviso abbiamo sentito un boato, ed è scesa una montagna di neve». Due scialpinisti di Milano e Bergamo, rimasti miracolosamente illesi, hanno raccontato ai militari della Guardia di finanza di Entreves gli istanti concitati della tragedia. Una valanga ieri ha provocato la morte del loro amico Andrea Poggi, 44 anni, residente a Milano, travolto durante la gita su un percorso non particolarmente pericoloso. La vittima e i due amici erano partiti ieri mattina, all’alba da Milano. In auto hanno raggiunto la Valle d’Aosta e, attorno alle 9, si sono messi sci e pelli di foca ai piedi e hanno iniziato a risalire il sentiero coperto di neve sotto la Punta Oilletta, nel Comune di Saint-Pierre. Sono arrivati a quota 2.500 metri, lungo un percorso classico per gli appassionati di scialpinismo, lontano dalle discese più trafficate, che permette di godere di panorami mozzafiato e dell’incanto della natura.

Stavano continuando la salita quando, attorno alle 13.45, si è distaccata una grande massa di neve, probabilmente anche a causa del vento in alta quota. Un boato, e in pochi istanti la valanga ha travolto Andrea Poggi, trascinandolo circa 150 metri più a valle, sfiorando i due amici che si trovavano nelle vicinanze. I due superstiti, non appena si sono resi conto della situazione, hanno chiamato i soccorsi e subito hanno iniziato a cercare lo sciatore rimasto sotto la neve. Sono intervenuti - con l’elicottero e le unità cinofile - gli operatori del Soccorso alpino valdostano, che hanno recuperato il cadavere di Andrea Poggi. La salma è stata portata nella camera mortuaria di Courmayeur, per essere sottoposta all’esame del medico legale. E i familiari della vittima, che lavorava come educatore, si sono precipitati in Valle d’Aosta. Intanto i due amici, sotto choc, sono stati ascoltati dai militari della Guardia di finanza di Entreves, che conducono gli accertamenti sull’incidente, coordinati dalla Procura di Aosta.

Hanno raccontato una tragedia avvenuta in pochi istanti, nel corso di una gita «tranquilla», per coltivare la loro passione per lo sport e la natura. Ieri il pericolo valanghe era classificato dal bollettino regionale come «3-marcato» (su 5), su tutta la Valle, con condizioni comunque «molto diverse a seconda delle zone». Sul versante settentrionale, quello dove è avvenuto l’incidente, il rischio era individuato nel «vento moderato/forte da nord», che «trova molta neve soffice da trasportare» viste le precipitazioni abbondanti tra giovedì e sabato, favorendo così la formazione rapida di «grandi ed estesi accumuli».

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