Vaiolo delle scimmie, la task force E arrivano mille dosi di vaccino

Le persone a rischio potranno richiedere la somministrazione negli ambulatori della propria Asst. In Lombardia record di infetti con 250 dei 500 casi registrati in Italia, ma solo due persone ricoverate

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di Laura De Benedetti

Un migliaio le dosi di vaccino contro il vaiolo che la Regione riceverà dal Governo la prossima settimana e renderà disponibile ai cittadini lombardi.

Ma l’arrivo dei sieri dell’antivaiolosa non è l’unico strumento messo in campo per contrastare la diffusione del ’vaiolo delle scimmie’, che sta dilagando in Europa (16 mila casi e 2 morti) e che vede la Lombardia tra le regioni più colpite in Italia, con 250 persone infettate (solo 2 le donne) su 500.

La Direzione generale Welfare di Regione Lombardia ha costituito ieri una Unità di coordinamento per la gestione e attività di controllo dell’epidemia che trae il nome dall’inglese “Monkeypox“. Il Gruppo di lavoro è stato fortemente voluto dalla vicepresidente e assessora al Welfare, Letizia Moratti, rispetto a "una situazione epidemiologica non grave ed emergenziale, ma che merita attenzione per la crescita costante nei numeri dei contagi sul territorio - si legge nella nota dell’ente -. L’Unità di coordinamento monitorerà l’andamento dell’epidemia, coordinerà la rete lombarda dei centri delle infezioni sessualmente trasmissibili e predisporrà indicazioni operative per prevenire le infezioni da ‘Vaiolo delle scimmie’". Nel rispetto delle indicazioni ministeriali si occuperà anche di "condividere le strategie di vaccinazione e verificare l’andamento clinico della patologia con interesse ai casi che si presentassero eventualmente più gravi".

Sono solo 2 in Lombardia le persone attualmente ricoverate in ospedale a causa di questa forma di vaiolo perché, oltre al vaccino, per il “monkeypox“ esistono già anche i trattamenti farmacologici: i pazienti si curano a casa, con un isolamento di 14 giorni.

La vaccinazione è solo su base volontaria ed è consigliata ai soggetti più a rischio di contagio (che avviene in modo prevalente per via sessuale) o fragili e non riguarderà gli operatori sanitari. Per accedere al vaccino o anche solo per avere informazioni occorre contattare il centro vaccinale ambulatoriale (non gli hub Covid) della propria Asst, tenendo conto che in questo periodo ferragostano giorni ed orari di apertura potrebbero essere ridotti. Dall’arrivo delle dosi si stima che comunque il vaccino contro il vaiolo potrà essere somministrato entro un paio di giorni.

ll Gruppo di lavoro, formato da una rappresentanza della Direzione generale Welfare, da direttori dei Centri di malattie infettive e da tre rappresentanti del mondo delle associazioni, è stato istituito perché si tratta comunque di una malattia trasmissibile, ma al momento la situazione è considerata sotto controllo, senza particolari allarmi. L’Unità di coordinamento fornirà comunque indicazioni "se cambiano le condizioni o le categorie colpite, o se ci saranno ulteriori peggioarmenti".