Vaiolo delle scimmie: altri due casi in Lombardia

Diagnosticati al San Raffaele e a Verona, con quello del Sacco si arriva a tre. La Regione: non preoccupanti e legati al cluster europeo, virus sotto controllo

Migration

di Giulia Bonezzi

Ieri sera è arrivato a tre il bilancio del lombardi risultati positivi al vaiolo delle scimmie da quando è scattata la sorveglianza dopo l’allerta delle autorità sanitarie inglesi che hanno individuato la prima catena di contagio “europea“ per questo virus, endemico in alcune zone dell’Africa centrale e occidentale. Due nuovi casi sono stati diagnosticati al San Raffaele (col supporto del laboratorio del Sacco) e all’ospedale di Verona. Entrambi, fa sapere l’assessorato regionale al Welfare, "sono riconducibili a cluster internazionali" e i pazienti sono a casa in isolamento, "sotto osservazione e in condizioni stabili, non preoccupanti". Anche il primo paziente scoperto in Lombardia, un trentenne ricoverato all’ospedale Sacco ma pure in buone condizioni, è da poco tornato da un viaggio in Spagna che lo rende collegabile al focolaio delle Canarie.

Intanto sono saliti da cinque a sei gli altri casi di monkeypox di cui si ha conferma in Italia, tutti in carico all’Istituto Spallanzani di Roma (compreso quello del 32 enne toscano diagnosticato all’ospedale di Arezzo), e il Ministero della Salute, in una circolare, apre alla possibilità di valutare la vaccinazione (quella dal vaiolo umano, che dà una copertura anche per il molto meno grave monkeypox, in Italia è stata sospesa nel 1977) per i contatti ad alto rischio, a partire dagli operatori sanitari, e di far scattare la quarantena in determinate circostanze. La Spagna ha annunciato che l’Ue acquisterà vaccini e antivirali da mettere a disposizione degli Stati membri. Al 23 maggio, si legge nella circolare del nostro ministero, erano 68 i casi di vaiolo delle scimmie confermati da otto Paesi Ue, più 42 ancora sotto indagine. Anche in Lombardia la rete di sorveglianza, ora aperta anche alle segnalazioni dirette dei medici e dei pediatri di base, aveva vagliato almeno quattro casi risultati negativi prima di confermarne uno, e altri sarebbero al momento sotto indagine: i sintomi del vaiolo delle scimmie, in particolare il rash cutaneo che insorge dopo le prime manifestazioni simil-influenzali e di norma scompare da solo dopo due-tre settimane, possono essere confusi con quelli di altre patologie come la varicella o il "mollusco contagioso". Che non è un mitilo ma un’eruzione, molto fastidiosa ma non grave, causata da un altro virus. Ampiamente conosciuto, come lo è quello del vaiolo delle scimmie: "Una patologia assolutamente sotto controllo", ha sottolineato la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Letizia Moratti.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro