Vaiolo delle scimmie, Sileri: niente allarmismi, completamente diverso da Covid

Il sottosegretario alla Salute: è chiaro che creerà qualche problema cioè individuare i malati, le catene di contagio. Ma è impossibile arrivare a sfiorare i numeri che abbiamo visto col coronavirus

Il vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie

Roma- Sul vaiolo delle scimmie "non serve alcun allarmismo, anche se è comprensibile perche é dopo che abbiamo attraversato il covid qualunque nuovo virus crea allarme. Ma si tratta di due cose completamente diverse. Non è proprio possibile che questo vaiolo delle scimmie possa riprodurre ciò che abbiamo visto col covid". Con questa riflessione Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute è intervenuto ai microfoni do Radio Cusano Campus. "Attualmente - ha spiegato - i numeri di casi sono limitati, anche se crescenti, ovviamente più si cercano più vengono individuati. Si tratta di una patologia autolimitante. Il meccanismo di contagio prevede un contatto fisico con scambio di secrezioni liquide. Il rapporto sessuale per definizione è un rapporto stretto con scambio di fluidi corporei e duraturo. Comunque la situazione è totalmente diversa rispetto al covid, qui allarmismo non deve esserci, è chiaro che creerà qualche problema: individuare i malati, le catene di contagio, ma è impossibile arrivare a sfiorare i numeri che abbiamo visto col covid".

Al 25 maggio il totale dei casi di vaiolo delle scimmie confermati nel mondo supera quota 200. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc, a quella data risultavano 219 casi confermati. Oltre 100 di questi casi confermati (118, secondo l'ultimo aggiornamento che però non ha ancora censito le ultime segnalazioni e vede anche l'Italia ancora ferma a quota 5) sono segnalati da 12 Stati membri dell'Ue/Spazio economico europeo, tra cui l'Italia.  La maggior parte dei casi, spiega l'ente Ue, presentano lesioni cutanee in zone intime, elemento che "indica che la trasmissione probabilmente si è verificata durante uno stretto contatto fisico".

Ieri sera è arrivato a tre il bilancio del lombardi risultati positivi al vaiolo delle scimmie da quando è scattata la sorveglianza dopo l’allerta delle autorità sanitarie inglesi che hanno individuato la prima catena di contagio “europea“ per questo virus, endemico in alcune zone dell’Africa centrale e occidentale. Due nuovi casi sono stati diagnosticati al San Raffaele (col supporto del laboratorio del Sacco) e all’ospedale di Verona. Entrambi, fa sapere l’assessorato regionale al Welfare, "sono riconducibili a cluster internazionali" e i pazienti sono a casa in isolamento, "sotto osservazione e in condizioni stabili, non preoccupanti". Anche il primo paziente scoperto in Lombardia, un trentenne ricoverato all’ospedale Sacco ma pure in buone condizioni, è da poco tornato da un viaggio in Spagna che lo rende collegabile al focolaio delle Canarie.