Influenza in arrivo, sos vaccini dopo il caos del 2018

Cesano Boscone chiede ad Asst di rifornire e attivare i due ambulatori. Non come l’anno scorso

Il vaccino anti-influenzale

Il vaccino anti-influenzale

Milano, 16 ottobre 2019 -  La preoccupazione del sindaco Simone Negri (Pd) è che «si ripetano le stesse criticità del 2018, quando tanti anziani non hanno potuto vaccinarsi. Non è un problema da poco – sottolinea il primo cittadino –: affrontare un’influenza non è facile, le complicazioni sono dietro l’angolo e il recupero più lento. Per questo i medici consigliano il vaccino antinfluenzale ai pazienti più a rischio, tra cui i malati cronici e gli anziani. Ma affinché possano vaccinarsi bisogna metterli in condizioni di poterlo fare».

Lo scorso anno, una serie di problemi hanno impedito una campagna vaccinale massiccia. Un po’ perché le fialette in alcuni presidi medici non erano arrivate a sufficienza, come alla Casa di Cura Ambrosiana. Un po’ perché la Asst Marzabotto aveva chiuso alcuni spazi, lasciando aperta solo la sede di via dei Lavoratori, più lontana per gli anziani che popolano quartieri come il Lavagna (entrambe le sedi sono a Corsico, ma Marzabotto è al confine con Cesano). Negri prova a scongiurare la replica del problema scrivendo una lettera alla direzione generale Asst rhodense per chiedere «che le vaccinazioni vengano effettuate capillarmente, attraverso entrambi i presidi dell’Asst, Marzabotto e Lavoratori, o in altri luoghi idonei». E il Comune è già disponibile a creare spazi per effettuare le vaccinazioni.

«In qualità di presidente del Piano di Zona – prosegue Negri –, chiedo un nostro coinvolgimento nella programmazione della campagna vaccinale. È preoccupazione di noi sindaci, quelli del Piano di Zona Assago, Buccinasco, Cesano, Corsico, Cusago e Trezzano, che la campagna si svolga con efficacia sul territorio». Una criticità, quella di negare agli anziani (sono oltre 5800 a Cesano su quasi 24mila abitanti) la possibilità di vaccinarsi senza fatica, che si aggiunge a un altro grande problema: il quartiere Tessera è ancora senza medico di base. Centinaia di famiglie messe in ginocchio perché nessun dottore, in una situazione generale di scarsità di professionisti in questo ramo, sceglie il Tessera. Ormai sono due mesi che il quartiere è rimasto sprovvisto. «Continuerò a chiedere un intervento – commenta Negri – perché questa criticità va affrontata. Ho già domandato un confronto con Ats per ideare degli incentivi, studiare delle soluzioni, come la ricetta elettronica, per cercare di migliorare una condizione che penalizza tutti». L’assenza di camici, infatti, soffoca un sistema già saturo: i pazienti senza medico di famiglia chiamano l’ambulanza anche per non urgenze e vanno in ospedale, rallentando il sistema sanitario. 

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