Seconda dose con vaccino diverso, via libera da Regione Lombardia

In mattinata lo stop, in attesa della circolare del Ministero della Salute e del collegato parere di Aifa. La direzione Welfare: riorganizzazione in tempi stretti

Vaccinazioni a Palazzo Scintille

Vaccinazioni a Palazzo Scintille

Milano, 12 giugno - E' durato qualche ora lo stop di Regione Lombardia alle seconde dosi per tutti i cittadini under 60 con vaccino diverso da Astrazeneca. In mattinata la Direzione generale Welfare del Pirellone aveva deciso di sospendere cautelativamente i richiami eterologhi  in attesa di una nota ufficiale del ministero della Salute e di Aifa, competenti a rilasciare un parere scientifico, e allo scopo di tutelare quanto più possibile la salute dei cittadini e garantire i loro diritti. Detto, fatto. Nel primo pomeriggio è arrivata la circolare del Ministero della Salute e del collegato parere di Aifa. Regione Lombardia ha quindi  deciso di provvedere alla somministrazione della seconda dose di vaccino ai cittadini under 60 vaccinati con AstraZeneca in prima dose.

Riprogrammazione in tempi brevi

Via libera quindi - secondo quanto si apprende da fonti interne alla direzione Welfare di Regione Lombardia - alla vaccinazione eterologa, ossia con vaccino Pfizer o Moderna. La riorganizzazione del programma vaccinale avverrà negli stretti tempi necessari sulla base delle dosi di vaccino disponibili. Tutto come prima per chi invece ha più di 60 anni. La riprogrammazione che sta operando Regione Lombardia, sarà fatta tenendo conto dei vaccini a disposizione, delle prime dosi in programma agli under 60 (adesso principalmente 40enni e 30enni), dell'intervallo tra prima e seconda dose. "Non si tratta di una cosa semplice - si legge in una nota - , considerando che la Lombardia è la prima Regione italiana nel rapporto tra dosi somministrate e dosi consegnate, il 93,3%.

Gli studi sul mix di vaccini

A rassicurare i cittadini sul mix di vaccini c'è anche uno studio spagnolo pubblicato nelle scorse settimane sulla rivista "Nature" secondo cui  "la vaccinazione con entrambi i vaccini Oxford-AstraZeneca e Pfizer-BioNTech COVID-19 produce una potente risposta immunitaria contro il virus SARS-CoV-2". Mentre un altro studio, i cui dati preliminari sono stati pubblicati su Lancet ha invece evidenziato che il mix con una prima dose di AstraZeneca e la seconda con Pfizer determina un aumento delle reazioni avverse lievi come febbre, affaficamento, mal di testa e dolori. Tali effetti collaterali sono stati segnalati nel 34% del campione, contro l'1,7% rilevato nello studio spagnolo.

Quanti sono gli italiani coinvolti? 

Sono circa 900mila gli italiani under 60 ai quali è stato già somministrato il vaccino Vaxzevria (AstraZeneca) e che ora dovranno effettuare il richiamo con Pfizer o Moderna. Il dato è fornito dalla struttura commissariale per l'emergenza Covid-19. Secondo quanto prescritto dalla circolare di aggiornamento del ministero della Salute, basata sul parere del Comitato tecnico scientifico, "la somministrazione della seconda dose a mRNA dovrebbe avvenire a una distanza compresa tra le 8 e le 12 settimane dalla somministrazione della prima dose di Vaxzevria".