Lombardia: prof e bidelli, senza vaccino uno su dieci

La lezione degli universitari: il 98,6% è coperto. Il direttore dell'ufficio scolastico Augusta Celada: "La scuola aperta regge"

Studenti del liceo classico Tito Livio durante l'occupazione

Studenti del liceo classico Tito Livio durante l'occupazione

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"Si naviga a vista": la frase ricorrente dei presidi, in balia della quarta ondata, tra didattica ibrida, sospensioni, proteste per il “gelo“ in classe e dilemmi sulla privacy di studenti vaccinati o meno, alla quale ha cercato di rispondere ieri l’ennesima nota ministeriale. Gli assenti ci sono «ma la scuola sta funzionando, con l’unica eccezione dei plessi chiusi da ordinanze sindacali»: stila un bilancio della riapertura il direttore dell’ufficio scolastico Augusta Celada. "Abbiamo stimato un 9% di personale assente, anche se ovviamente la forbice è molto ampia: abbiamo istituti in cui si arriva al 17% e altri a neanche il 4-5%", ricorda il direttore. 

Tra gli assenti, ci sono i "sospesi" perché non hanno concluso il ciclo vaccinale - che restano a casa senza stipendio - e chi si è messo in aspettativa per un anno, "ma molti stanno attendendo il certificato di negatività per poter tornare a scuola dopo la malattia", ricorda Celada. Anche perché in Lombardia "più dell’85% del personale scolastico ha completato il ciclo di vaccinazione comprendente la seconda dose o il booster", ricorda una nota della direzione generale Welfare di Regione Lombardia.

"A fronte di una platea di oltre 334.000 soggetti (dati di aprile 2021) – si legge nel dettaglio –, in circa 199mila hanno ricevuto la dose addizionale/booster, ovvero quasi il 60% del totale; 86.850 unità hanno completato il ciclo con la seconda dose. Oltre 4.800 persone attendono la seconda inoculazione, mentre sono circa 700 le persone non vaccinabili perché attualmente infette Covid-19". Ci sono poco meno di 43mila persone senza vaccino, tra prof, bidelli o figure impiegate a vario titolo nella scuola, dai nidi ai corsi professionali, ovvero circa il 12% del totale. Dato che comprende chi ha l’esenzione, ma anche gli irriducibili. Ai presidi l’arduo compito di sostituirli e di coprire il resto delle assenze. "Un lavoro appesantito dalla difficoltà a trovare personale – non nasconde Celada – anche se si può ricorrere alle Mad, le messe a disposizione".

"Abbiamo già sospeso una collaboratrice scolastica – spiega il preside del liceo Virgilio, Roberto Garroni – e abbiamo alcuni casi aperti, ma sostituire queste persone è complicatissimo. Chi accetta una cattedra senza sapere per quanto e con la consapevolezza che chi ha il titolo possa cambiare idea due giorni dopo?". "Non sono tantissimi i sospesi, anche se avremo più chiaro il quadro nei prossimi giorni, ma due per scuola ci sono – fa una stima Massimiliano Sambruna, Cisl Scuola Milano –, ovviamente c’è chi si trova con sette casi da gestire mentre altri non hanno il problema. Non sempre i presidi procedono con le supplenze, non solo perché fanno fatica a trovarle ma anche perché temono i ricorsi".

Al liceo Tito Livio, due i sospesi, tre si sono convinti e si sono vaccinati. "Abbiamo una dozzina di docenti assenti per diversi motivi e stiamo procedendo con le sostituzioni – fa il punto il preside Giorgio Galanti –, ci sono ore buche e uscite anticipate, ma meglio avere i ragazzi a scuola qualche ora in meno che non averli". Si cercano di evitare assembramenti: via le macchinette, educazione fisica si fa in "modalità yoga", al coreutico si balla già con la mascherina. "Continuiamo a lavorare in stretta collaborazione con l’ufficio scolastico regionale e con l’assessorato al Welfare per garantire lo svolgimento delle lezioni in massima sicurezza: questa è la nostra più immediata priorità", sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione Fabrizio Sala, che non esclude "interventi straordinari di tracciamento e screening, in particolare per le classi in auto sorveglianza, e percorsi preferenziali per l’accesso ai vaccini".

Anche se su questo tema, i giovani - universitari in primis - stanno dando una lezione: nella fascia 12-19 ha completato il primo ciclo vaccinale l’86,5% degli studenti, il 6,7% ha già la terza dose. Nella fascia 20-29 anni ha completato primo ciclo vaccinale il 98,6% dei giovani e il 27,3% ha la terza dose. 

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