Vaccini, 700 richieste al giorno per tentare di mettersi in regola

Chi non consegna i documenti vaccinali richiesti dalla legge Lorenzin da martedì dovrà tenere i bambini a casa finché non li avrà portati

Vaccini

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Milano, 11 settembre 2017 - Resta una manciata di ore, fino alla chiusura oggi degli asili, per consegnare i documenti vaccinali richiesti dalla legge Lorenzin. Chi non l’avrà fatto, da domani dovrà tenere i bambini a casa finché non li avrà portati. Se sono anche indietro con i vaccini sarà convocato entro un mese dall’Ats, per un colloquio chiarificatore dopo il quale avrà la possibilità di mettere la prole in pari nel giro di dieci giorni. A Milano sono 33 mila le famiglie con bambini iscritti ai nidi o alle materne comunali, e il 68,2% (poco più di 22.500) venerdì aveva già portato i certificati o le autocertificazioni, che all’asilo (diversamente dalle scuole primarie e secondarie) sono condizione necessaria per frequentare. In città nidi e materne sono aperti da una settimana, e le maestre, assicurano dal Comune, hanno ricordato ogni giorno la scadenza agli inadempienti; lo faranno anche oggi, in modo che nessuno, domattina, cada dalle nuvole se suo figlio non potrà entrare all’asilo. Nell'ultima settimana la corsa a procurarsi i documenti vaccinali ha avuto un’impennata: a mercoledì 6 settembre i centri vaccinali lombardi avevano rilasciato 106.618 certificati a famiglie già in regola con l’obbligo, e registrato 21.190 prenotazioni di vaccinazione, a fronte di 30.493 lombardi sotto i sei anni che alla Regione non risultano in regola con quelli obbligatori. «Nonostante una legge approvata in piena estate e circolari attuative poco chiare e lacunose, emanate da metà agosto fino a qualche giorno fa, in Lombardia non c’è stato nessun problema», ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera al Pirellone, che venerdì ha approvato una mozione urgente per aprire (su base volontaria) i reparti pediatrici alle vaccinazioni anche la sera e nei weekend.  A Milano sono almeno cinquemila i bimbi in età da asilo (da uno a 5 anni, la chiamata della classe 2017 è ancora in corso) e in debito d’almeno una dose di esavalente o trivalente. I centri vaccinali coordinati dall’Asst Fatebenefratelli-Sacco la scorsa settimana sono arrivati a 700 richieste di appuntamenti al giorno, duecento più della media, senza contare quelle al call center regionale (800.638.638 da rete fissa, 02.999.599 da mobile) che le registra da mercoledì, dopo che i Ministeri Salute e Istruzione hanno introdotto la possibilità di autocertificare anche una domanda telefonica. La richiesta formale dei vaccini serve a chi non ha fatto quelli obbligatori senza ragioni valide, e può continuare l’asilo senza saltare un giorno solo portandone prova (o autocertificazione) entro oggi. Pare questa una strada indicata ai sedicenti «free vax»: il Comilva, citando un parere legale, sostiene basterà per aver «obbligatoriamente consentito l’accesso al percorso educativo per l’anno scolastico 2017/2018» (in realtà occorre portare prova delle avvenute vaccinazioni entro il 10 marzo). Il movimento «per la libertà delle vaccinazioni» suggerisce poi ai genitori dei bimbi fino a sei anni, «nel caso di comportamenti abnormi e/o arbitrari e/o difformi al dettato normativo da parte dei responsabili scolastici», di chiedere «l’intervento della forza pubblica» e «registrare eventuali colloqui e/o» procurarsi «testimoni. Con adeguata compostezza evidenzierete le vostre argomentazioni insistendo per la non esclusione». 

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