Prenotazione vaccino Lombardia: da venerdì si passa a Poste Italiane

Il commissario Figliuolo: "Risolverà le criticità informatiche". Fontana: dopo il 13-14 aprile via alla campagna di massa

Il commissario, generale Figliuolo con il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio

Il commissario, generale Figliuolo con il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio

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Milano - Entrerà in funzione questo venerdì la nuova piattaforma di Poste italiane sulla quale la campagna vaccinale lombarda migrerà per la fase "di massa"; che partirà, ha precisato ieri il governatore Attilio Fontana, "dopo il 13-14 aprile", e dunque dopo la chiusura del giro delle prime dosi per gli ultraottantenni non ricoverati in Rsa e vaccinabili fuori casa, che la Regione prevede di concludere domenica 11 aprile. Sono circa duecentomila gli anziani da vaccinare in dodici giorni, contando su una maxiconsegna da Pfizer in parte arrivata martedì sera (ieri sera il contatore regionale segnava circa 172mila dosi in più, e di conseguenza la percentuale del somministrato era scesa all’80% per i tre vaccini, e all’87% per Pfizer dal 98% del giorno prima), dato che le prime dosi iniettate a over 80 fuori dalle Rsa (nelle strutture le hanno avute tutti e l’81% ha fatto anche il richiamo) risultavano, a ieri mattina, 353.426 su 609.797 aderenti alla campagna.

Dal conto bisogna poi levare i circa cinquantamila over "non autonomi" per i quali i medici di base hanno chiesto l’iniezione a domicilio, operazione che si protrarrà oltre l’11 aprile. Fontana ha assicurato che ieri è stata l’ultima giornata di chiamate e sms agli anziani che non avevano ancora un appuntamento, e che però le Ats continueranno a cercare di recuperare, "anche grazie con l’aiuto dei sindaci", quei 66.549 (a ieri mattina) ultraottantenni che non hanno chiesto il vaccino in Lombardia, per "capire se sono contrari o non sono riusciti ad aderire". Ieri, intanto, alla campagna lombarda sotto attacco per i problemi creati dal sistema di prenotazione di Aria è arrivato un assist, durante il tour del commissario all’emergenza, generale Francesco Paolo Figliuolo, e del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, che hanno visitato gli hub vaccinali di MalpensaFiere, del Parco di Trenno e della Fiera di Milano, con un fuori programma "doveroso" a Bergamo.

La tappa lombarda, che rientra in un tour nazionale, è stata letta da alcuni esponenti dell’opposizione al Pirellone come un commissariamento di fatto, ma Figliuolo, pur sottolineando che "la Lombardia sarà inserita nei sistemi informativi della struttura commissariale di Poste" e questo, "gradualmente ma velocemente, risolverà tutte le problematiche" del sistema di prenotazione regionale, ha esaminato il piano vaccinale lombardo e "visto che è coerente col piano nazionale, questo mi conforta. Non viviamo nel Paese ideale, le cose che non vanno ci sono, le facciamo notare e si mettono a posto insieme". Il generale ha ribadito il concetto già espresso dal capo della Protezione civile martedì in commissione alla Camera: "La Lombardia con dieci milioni di abitanti è la regione più grande e la sua campagna è buona parte della campagna nazionale". Curcio rimarca che l’obiettivo è vaccinare, vaccinare, vaccinare. "Quando si fanno confronti tra i numeri bisogna capire che ci sono territori diversi, organizzazioni, raggiungibilità diverse".

Fontana insiste che le "difficoltà dal punto di vista informatico non hanno influito sui numeri delle vaccinazioni, ci sono state polemiche stucchevoli". "Sono stati fatti errori, ma stiamo rimediando", aggiunge la vicepresidente al Welfare Letizia Moratti, sottolineando che "la Lombardia, pur avendo ancora una forte pressione da Covid, è la regione che ha vaccinato di più, fra gli over 90 siamo tra le migliori, e la "leale collaborazione" instaurata col Governo che "ci dà la certezza che siamo sulla strada giusta" col piano "massivo". Che si baserà, per le nuove categorie vaccinabili a cominciare presumibilmente dagli over 75, sul sistema Poste, che sarà presentato stamattina a Palazzo Lombardia.