Obbligo vaccinale, 25mila a rischio multa / TUTTI I DATI

Primi dati sui certificati dell’obbligo, ma solo 18 scuole su 100 hanno segnalato le violazioni. Adesso scattano le verifiche delle Ats

Vaccinazioni Covid

Vaccinazioni Covid

Milano, 24 marzo 2018 - Da agosto a dicembre, quando l’introduzione dei vaccini obbligatori a scuola ha spinto i genitori all’assalto dei centri vaccinali, in Lombardia sono stati «recuperati» 31.417 under 16: il 17% dei 184.398 che all’inizio dell’anno scolastico risultavano «inadempienti» alle otto Agenzie di tutela della salute. Le scuole, che entro il 20 marzo dovevano mandare loro i nomi di chi non aveva consegnato i documenti vaccinali definitivi, ne hanno segnalati 25.599. Questo non vuol dire che in due mesi e mezzo se ne siano vaccinati 127.382, anche perché non tutti gli under 6 vanno all’asilo e sono, quindi, tenuti all’obbligo. L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera si augura di non dover decretare 25.599 multe: «La Regione, prima di giungere alle inevitabili sanzioni, tenterà tutti gli strumenti per convincere le famiglie che le vaccinazioni sono un atto responsabile per la salute dei figli e della comunità».

Ma il numero di partenza potrebbe aumentare: ritardi nella comunicazione dalle scuole alle Ats sono emersi platealmente alle scadenze intermedie della legge Lorenzin. Ad esempio il 20 settembre solo 180 asili su cinquemila avevano segnalato 717 bambini; un mese dopo erano più che raddoppiati, 1.812. Questa volta, meno di una scuola lombarda su cinque ha segnalato qualche irregolarità. Anche la distribuzione è parecchio irregolare. Nell’Ats Metropolitana, che all’inizio dell’anno scolastico aveva l’8% degli under 16 inadempienti all’esavalente e il 9,5% all’Mpr, sono stati segnalati 3.764 alunni da 688 scuole, il 18,3% degli istituti. Mentre nell’Ats Valpadana, che ad agosto risultava appena più vaccinata (6,8% indietro di almeno una dose di esavalente, il 9,3% per morbillo, parotite e rosolia), il 92,3% delle scuole (481 su 521) ha segnalato qualcuno. Caso unico in Lombardia: la seconda Ats per attivismo scolastico è al 44,8%, ed è la Montagna, la più virtuosa, dove appena il 4,5% dei minori aveva debiti con l’antipolio e compagni, appena il 5,2% con la trivalente. Nell’Ats di Pavia, che era maglia nera per vaccinati, il 35,1% delle 619 scuole ha notificato 1.055 scolari inadempienti. Nell’Ats Brianza, che risultava la seconda più vaccinata, il 10% delle scuole ha individuato irregolarità a carico di 2.242 alunni; mentre alla Brescia, dove il 7,8% degli scolari ha iniziato l’anno indietro con l’esavalente e il 10,5% con l’Mpr, sono arrivati 1.205 nomi da 114 scuole, il 9% del totale. Più segnalati, 1.686, ma solo dall’8,3% delle scuole, all’Ats di Bergamo. All’Ats dell’Insubria, a fronte di un 8,5% di scoperti dal morbillo a settembre, sono stati segnalati 1.313 alunni da 98 istituti: il 5,9% del totale.

Il numero di “segnalati” di marzo non coincide comunque col totale degli under 16 ancora non vaccinati in Lombardia. A parte i bimbi che si sono messi in regola portando a scuola la prenotazione di dosi non ancora effettuate, ci sono i “salvati”; tra i quali si annidano i figli degli antivaccinisti, se i genitori hanno seguito i consigli degli avvocati no vax. Parliamo di chi, all’inizio dell’anno, ha chiesto di recuperare i vaccini mancanti non con un’autocertificazione ma via raccomandata o posta elettronica certificata: a costoro, in forza di un’interpretazione di una frase inserita nell’ultima circolare ministeriale, molte scuole non hanno chiesto altri documenti, e non li hanno segnalati all’Ats. Così, ad esempio, 1.205 bimbi iscritti agli asili comunali di Milano potranno frequentarli fino a fine anno. Al figlio di una coppia di Lovere il Tar di Brescia ha concesso lo stesso fino al 4 aprile, sospendendo l’esclusione dalla materna comunale in attesa che i giudici facciano chiarezza.

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