Vaccini in Lombardia: sfondata quota tre milioni di dosi

Moratti: "Due milioni sono andati agli over 60, di cui più di uno agli ultraottantenni". Ripartono le prime dosi con AstraZeneca

L’hub di Palazzo delle Scintille

L’hub di Palazzo delle Scintille

Milano - L’ufficialità è cinguettata su Twitter dalla vicepresidente regionale al Welfare Letizia Moratti poco dopo le tre di pomeriggio: ieri la Lombardia ha superato quota tre milioni di dosi di vaccino antiCovid iniettate dal 27 dicembre. "Un traguardo" che per Moratti "testimonia l’ottimo lavoro di Guido Bertolaso, di medici, infermieri, personale non sanitario, volontari del soccorso e Protezione civile". E testimonia, anche, l’accelerazione delle forniture di vaccini, dato che la Lombardia, prima regione italiana e del resto anche la più popolosa per distacco, il traguardo del primo milione l’aveva superato dopo due mesi e mezzo, il 13 marzo, e quello dei due milioni il 10 aprile, poco più di due settimane fa. 

Su tre milioni di dosi, dettaglia poi Moratti in un altro tweet, due su tre (cioè due milioni) sono andate a persone che hanno superato i sessant’anni, e più di una su tre (1,13) agli ultraottantenni (compresi i richiami). I lombardi vaccinati in quanto sessantenni, aggiunge l’assessore, a ieri erano 240mila: il 37,7% dei quasi 636mila che a domenica avevano prenotato il vaccino e uno su 5 rispetto al target, dato che i 60-69enni censiti in Lombardia sono un milione 189.119, e dunque al 25 aprile poco più di metà, il 53%, aveva prenotato la vaccinazione in questa categoria. Ma è anche vero che le classi anagrafiche s’incrociano con altre categorie prioritarie, come nel caso dei settantenni ricoverati nelle Rsa, entrati tra i primi nella campagna: considerando il totale di 996.174 lombardi censiti tra i 70 e i 79 anni, il 73% a domenica aveva prenotato la vaccinazione attraverso il sistema Poste. E più di metà del totale, cioè "512mila", a ieri avevano ricevuto almeno una dose di vaccino, ha spiegato la vicepresidente della Regione. Aggiungendo che altri 175mila lombardi a ieri avevano ricevuto il vaccino in quanto “fragili” (cioè "estremamente vulnerabili", disabili o caregiver). 

Il ritmo di vaccinazioni quotidiane, ha annunciato ieri mattina il governatore Attilio Fontana, lunedì ha superato quota ottantamila; precisamente, spiegano dall’assessorato al Welfare, sono state 86.733, di cui 22.139 erano prime dosi iniettate ai sessantenni, 30.831 prime dosi ai settantenni e 13.378 sono state iniettate alla categoria dei "fragili". Solo l’hub del Parco esposizioni di Novegro, aperto da una settimana con la gestione del gruppo privato accreditato San Donato a Segrate, lunedì ha raggiunto il record di 3.030 dosi in un giorno. Nel giro di quarantott’ore su Milano hanno aperto altri due megacentri vaccinali: lunedì l’Hangar Bicocca, affidato all’Asst Nord Milano con rinforzi dal Niguarda e dal Gaetano Pini, è partito con 1.150 iniezioni, per salire dalla prossima settimana a oltre duemila al giorno, che potrebbero raddoppiare dopo metà maggio; domenica Palazzo delle Scintille, gestito dal Policlinico col supporto di altri quattro ospedali pubblici, ha iniziato con duemila somministrazioni quotidiane ma può arrivare fino a diecimila.

In aggiunta alla potenza di fuoco del primo megahub spuntato a Milano, il Portello pure targato Policlinico, che ha spazi per raggiungere le cinquemila iniezioni al giorno. "Non manca la capacità di farcela, potremmo superare abbondantemente i centomila vaccinati al giorno in Lombardia se ci dessero più vaccini", ha detto Fontana ieri mattina, spiegando che nella programmazione sin lì inviata dal generale commissario Francesco Paolo Figliuolo "fino al 19 maggio il 90% delle forniture" era "di Pfizer", e che solo per questo motivo domenica è stata annunciata (come in alcune altre regioni) la sospensione delle iniezioni di AstraZeneca in prima dose, per poter garantire i richiami alle forze dell’ordine e agli insegnanti vaccinati in marzo. Ma ieri sera la Direzione generale del Welfare ha informato con una circolare le Ats "di aver avuto assicurazioni dalla struttura commissariale circa l’imminente fornitura di vaccini AstraZeneca" in numero "sufficiente ad assicurare il completamento delle seconde somministrazioni programmate per le prossime settimane sull’intero territorio regionale". Per questo motivo "possono riprendere da oggi (ieri, ndr)" le iniezioni del vaccino anglo-svedese "anche come prima dose, nel rispetto delle indicazioni per categoria" cioè agli over 60.