Sì al vaccino Covid in gravidanza o in allattamento: l'appello dei ginecologi

E intanto a Milano il 2 e 3 settembre open day dedicato proprio alle donne in attesa o che stanno allattando: non serve prenotare

Covid e gravidanza, poche le raccomandazioni

Covid e gravidanza, poche le raccomandazioni

Milano - Il vaccino anti Covid in gravidanza o in allattamento è consigliato? E' sconsigliato? E se una donna sta cercando una gravidanza, cosa deve fare? Per rispondere a dubbi e domande un team di ginecologhe e ostetriche sarà a disposizione di tutte le donne che si trovano in questa fase della vita e che desiderano vaccinarsi. L'appuntamento è una sorta di open day dedicato proprio a queste categorie il 2 e 3 settembre, dalle 8 alle 16, al centro vaccinale della Fabbrica del Vapore. Non è necessario prenotare, basta presentarsi con la tessera sanitaria. In un'area specifica ci saranno, come detto, esperti ed esperte che potranno chiarire ogni dubbio.

L'iniziativa, che è promossa dal Dipartimento donna, mamma e neonato e dai consultori dell'Asst Fbf Sacco, è una risposta concreta a un doppio problema: da un lato, una certa comprensibile reticenza delle donne che si trovano in una fase particolare della propria vita e sono particolarmente attente a cosa possono assumere e cosa no (le donne incinte possono prendere pochissime medicine); dall'altro, una certa incertezza sulla opportunità o meno e - c'è da dire - anche una scarsa omogeneità nelle opinioni di medici e ginecologi. 

Gli appelli degli esperti: "Vaccinare le donne in gravidanza e allattamento"

Al netto dei primissimi mesi, quando la vaccinazione in gravidanza era esclusa perché nelle sperimentazioni dei vaccini non erano state incluse donne incinte, con il passare del tempo è emerso che la vaccinazione anti Covid era molto meno pericolosa che il contagio stesso della malattia. Si sono moltiplicati gli appelli degli scienziati ad ampliare la platea anche a questa categoria di persone. L'ultimo, in Italia, è di oggi ed è fatto al Ministero della Salute da neonatologi, pediatri e ginecologi per accelerare la vaccinazione anti-Covid delle donne in gravidanza ed in allattamento e dei bambini di età superiore ai 12 anni. "Sono infatti possibili rischi gravi anche per queste categorie", avvertono gli esperti. I vaccini a mRNA, sottolineano le associazioni di specialisti in una nota, sono "assolutamente sicuri sia per le donne in gravidanza, sia per le donne che allattano. In alcuni centri di riferimento nel mondo (come a Parigi, in Israele, in Belgio, in Irlanda, negli USA) la vaccinazione in gravidanza viene offerta di routine. Non esistono controindicazioni diverse dal resto della popolazione alla vaccinazione".

Il vaccino, inoltre, "non influisce sulla fertilità della donna, né vi è alcun motivo per rimandare una gravidanza". Queste indicazioni, precisano, sono fornite anche in Italia dall'ultima Circolare del Ministero della Salute del 4 agosto e ribadite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in un documento del 25 giugno. Per questo, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), la Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), la Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI), la Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP), l'Associazione Ginecologi Territoriali (AGITE) e la Società Europea di Rianimazione Pediatrica e Neonatale (ESPNIC) fanno appello al Ministero della Salute e a tutte le istituzioni perché "sia promossa il più possibile la vaccinazione delle donne in gravidanza ed in allattamento oltreché dei bambini di età superiore ai 12 anni (e più piccoli quando vaccini dedicati saranno disponibili)". Chiedono inoltre che si instauri un coordinamento centralizzato, come in altri Paesi Europei, per la vaccinazione di queste categorie al fine di evitare disparità a livello locale e regionale, e che l'informazione su questi temi sia veicolata in maniera scientificamente valida e con la adeguata competenza specialistica.