Vaccini anti Covid, adesioni 'fuori lista' in farmacia: torna il blocco per gli under 80

Il limite d’età era stato tolto per le vaccinazioni degli insegnanti, ma veniva registrato anche chi non lo è. La Regione: chi non è negli elenchi non sarà chiamato. E dovrà iscriversi di nuovo quando verrà il suo turno

Il sindaco di Pioltello Ivonne Cosciotti

Il sindaco di Pioltello Ivonne Cosciotti

Milano - Farmacia lungo la circonvallazione esterna, ieri in tarda mattinata: "Salve, mi posso registrare per il vaccino dal coronavirus?" La farmacista dietro il doppio vetro, valutato di non aver di fronte un’ottuagenaria, alza gli occhi al cielo: "Ci hanno tolto il blocco per gli under 80 ma guardi che se la iscrivo e lei non lavora a scuola non la chiameranno mai. Son già venuti degli altri, ma io ho sentito la mia associazione". E no, non si può aderire alla campagna antiCovid, se non si appartiene a una delle categorie già in vaccinazione, rivolgendosi a una farmacia per bypassare il portale che riconosce i codici fiscali degli elenchi del personale scolastico (come sanno le maestre d’asilo e delle paritarie che mercoledì all’apertura delle adesioni non sono riuscite ad accedere perché i loro nomi non erano ancora stati inseriti). Eppure , tra mercoledì e giovedì, hanno creduto in perfetta buona fede d’esser riusciti a registrarsi così sicuramente diversi lombardi (secondo alcuni sono stati anche qualche centinaio) che hanno meno di ottant’anni, non lavorano a scuola né vivono in comuni a rischio destinatari di vaccinazioni anticipate. È successo nel Lodigiano, nell’hinterland milanese e in Brianza, solo in base alle informazioni raccolte dal Giorno , che è in possesso della prova di adesione di un signore del ’64, registrato alle 18.07 del 4 marzo in una farmacia della provincia di Milano.

È successo , ricostruirà poi Il Giorno contattando la Regione, da quando Aria, per sveltire le adesioni dei sessantenni e dei settantenni dei comuni sotto “bazooka“ vaccinale e del personale scolastico, ha tolto il blocco anagrafico che impediva a PushOpe, il sistema utilizzato dai farmacisti e dai medici di base, di registrare chi ha meno di ottant’anni. E ci son stati alcuni farmacisti che, probabilmente in perfetta buona fede (la remunerazione pattuita di 2,50 euro a inserimento, chiariscono dall’assessorato al Welfare, verrà riconosciuta solo per le registrazioni degli aventi diritto), hanno iniziato a raccogliere adesioni da under 80 che non hanno niente a che fare con la scuola; qualcuno si è messo persino a contattare i clienti, e comunque il tam tam si è diffuso a gran velocità, con annessa corsa alla registrazione in farmacia.

C’è anche chi si è fatto qualche domanda, come Ivonne Cosciotti, la sindaca di Pioltello. Uno di quei primi cittadini che, appena è arrivata la richiesta della Regione, si sono messi sotto a raccogliere gli elenchi non solo del personale degli asili comunali, ma anche dei nidi privati e di servizi come la mensa, perché potessero al più presto registrarsi sul portale delle vaccinazioni. "Mi dicono, e ho notizia sperimentata questa sera, che nelle farmacie oggi fosse possibile dare il proprio nome per la vaccinazione antiCovid - ha scritto Cosciotti in un post su Facebook giovedì intorno alle 20 -. Stiamo chiedendo chiarimenti ad Ats rispetto a questa modalità che non ci era stata resa nota".

La segnalazione della sindaca è arrivata alla Regione, che ieri preparava una circolare, attesa anche da Federfarma. Per chiarire che da oggi sul sistema PushOpe tornerà il blocco alle registrazioni degli under 80. E che, come diceva la farmacista milanese, chi si è registrato senza appartenere a una categoria in vaccinazione non riceverà l’sms con l’appuntamento: anche i dati raccolti nel canale farmacie in seguito vengono incrociati con gli elenchi. Non solo: chi ha aderito pensando che la sua richiesta potesse essere tenuta buona per quando arriverà il suo turno, dovrà invece molto probabilmente registrarsi di nuovo, dato che la Lombardia, per la vaccinazione di massa, passerà alla piattaforma di Poste Italiane.  

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