Vaccini, più di 4 milioni di lombardi col booster. La corsa dei ragazzini al richiamo

In venti ore i 12-15 enni prenotano 42mila terze dosi. I contagi continuano a salire ma più lentamente.

Vaccini per i più giovani

Vaccini per i più giovani

Milano, 9 gennaio 2021 - Sono partite di corsa le prenotazioni della terza dose di vaccino antiCovid per i 12-15 enni, ammessi da ieri nella platea del booster (al netto dei ragazzini fragili per patologia, loro lo possono ricevere dal 27 dicembre insieme ai 16-17 enni) che contemporaneamente ha abbassato per tutti l’asticella del richiamo da 150 a 120 giorni dalla conclusione del primo ciclo vaccinale. Per i 12-15 enni - ai quali, va precisato, i centri vaccinali non possono iniettare la terza dose prima di domani in base alle indicazioni nazionali - erano state prenotate 41.952 punture booster alle 18.10 di ieri pomeriggio, le prime 11.135 addirittura prima di mezzanotte da genitori incollati al portale di Poste in attesa dello sblocco, pari all’11,7% della platea di adolescenti candidabili in Lombardia, che include anche i 16-19 enni (i maggiorenni da inizio dicembre), e col contemporaneo abbassamento dell’intervallo da cinque a quattro mesi è quasi raddoppiata, da 190.790 a 359.811 12-19 enni. Complessivamente, la platea degli over 12 “richiamabili” s’è allargata ad altri 743.635 lombardi contando solo coloro che venerdì avevano avuto l’ultima vaccinazione da più di 119 e meno di 150 giorni, per un totale di 7.003.508 persone delle quali il 57% ha già ricevuto la terza dose: tra venerdì e ieri la Lombardia ha superato i quattro milioni di richiami iniettati (4.008.026), e la copertura dei più anziani rimane al 76% tra gli ultrasessantenni e all’85% per gli over 80. Si muovono , con numeri più contenuti dato che ha aderito alla campagna antiCovid il 90% dei lombardi vaccinabili, anche i “pentimenti”: ieri alle 18 erano state prenotate 7.639 prime dosi antiCovid (venerdì quasi il doppio, 14.385), e di queste 2.259, circa il 30%, erano per ultracinquantenni; la classe per la quale è già scattato l’obbligo vaccinale nella nostra regione sta cambiando idea al ritmo di oltre duemila iniezioni al giorno (venerdì 2.196, ieri 2.018 prima delle sei). Tra i neovaccinandi vanno contati anche i 5-11 enni, che dal 16 dicembre hanno ricevuto più di centomila dosi antiCovid e nelle incertezze sulla riapertura delle scuole toccavano ieri 192.350 adesioni, pari al 30%, un record in Italia. Intanto, il bollettino tornato al testing dei feriali (236.276 tamponi, quasi uno su 5 positivo) certificava 48.808 nuovi contagiati dal coronavirus in Lombardia. Tra loro, chiarisce il report della Regione, il 30% non è vaccinato e solo il 10% ha completato il ciclo vaccinale da meno di quattro mesi, ma lo scudo dei vaccini è assai più evidente quando dalle infezioni si passa ad analizzare i ricoveri in ospedale e i morti per Covid, che in Lombardia ieri sono stati 20, per un totale di 35.365 in pandemia: l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, che si basa sui dati italiani fino al 20 dicembre quindi "in una fase pre-Omicron", ricorda l’epidemiologo della Statale Carlo La Vecchia, quantifica il rischio di morire di un non vaccinato 26,2 volte più alto rispetto a quello di un vaccinato col booster, e 25,7 volte più alto il rischio di finire in terapia intensiva. Numeri che possono fare la differenza nella vaccinatissima Lombardia, dove gli ospedali sono già passati al livello massimo d’allerta (4A) e stanno aprendo tutti i letti Covid previsti dal piano di settembre per prepararsi all’ondata di Omicron, che in questi giorni dovrebbe iniziare a impattare sul sistema sanitario. Al netto dei pronto soccorso assaltati da sintomatici lievi (a volte in cerca di una scorciatoia per il tampone), il bollettino di ieri con 2.607 ricoverati Corona nei reparti (-17 in ventiquattr’ore) e 237 in terapia intensiva (+3) non mostrava ancora l’esplosione repentina di malati gravi vista nelle ondate precedenti, a fronte di contagi lontani dai numeri di Omicron: ieri erano 475.992 i positivi al coronavirus in Lombardia, quasi tre volte il record di 164.406 che apparteneva alla seconda ondata del 2020, ed è stato spazzato a cavallo del Capodanno (di “attualmente positivi” se ne contano oltre 200 mila ora nella sola città di Milano). E però , proprio guardando alla crescita dei lombardi “attualmente positivi”, la corsa di Omicron sembra aver rallentato nell’ultima settimana: se erano quasi raddoppiati dai 63.117 di sabato 18 dicembre ai 116.681 di Natale, e la settimana successiva si erano moltiplicati per 2,5 arrivando a 284.897 a Capodanno, tra sabato scorso e ieri, pur sfondando per tre giorni i cinquantamila nuovi casi quotidiani, sono cresciuti del 67%.