Vaccino bambini in Lombardia, 40mila dosi al giorno da metà dicembre. Domande e risposte

Dopo il via libera, la Regione prepara linee telefoniche e fasce orarie dedicate

La Lombardia si prepara a vaccinare i bambini dopo il via libera di Ema arrivato nei giorni scorsi. L'avvio della campagna vaccinale per la fascia d'età 5-11 anni è previsto verso la metà di dicembre, come da indicazioni del Ministero della Salute. Le dosi saranno a disposizione dal 16 dicembre, le prenotazioni partiranno prima. "La Lombardia - spiega Letizia Moratti. assessore regionale al Welfare - sta già riorganizzando i centri vaccinali su tutto il territorio regionale, per garantire ai più piccoli sino a 40.000 inoculazioni al giorno, nella massima sicurezza". Per questo target di popolazione, l'accesso alla vaccinazione anti Covid-19 verrà organizzata tenendo conto delle esigenze dei bambini e delle loro famiglie: linee telefoniche dedicate e fasce orarie comode e facilmente accessibili, dunque fuori dall'orario scolastico, e personale formato nella gestione del target pediatrico. "Stiamo pensando ad orari soprattutto pomeridiani, al sabato e alla domenica, per dare la possibilità ai bambini di essere accompagnati dai genitori e non interferire sull'orario scolastico - ha aggiunto -. Stiamo lavorando per dare informazioni e rispondere a domande, anche attraverso una diretta non stop simile a quella che così tanto successo ha avuto lo scorso 29 novembre".

La platea

In Italia la platea di under 12 vaccinabili è composta da 3,5 milioni di bambini. A disposizione inizialmente ci sarànno 1,5 milioni di dosi destinate preliminarmente ai bambini con patologie o fragilità, il 10% del totale. A gennaio verranno aumentato il plafond di dosi ed è possibile che nella campagna vaccinale vengano coinvolti anche i pediatri di base che opereranno all'interno degli hub vaccinali. Questa è l'ipotesi allo studio di varie regioni. 

Rassicurazioni Aifa

Nel frattempo  l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) rassicura i genitori spiegando che "il vaccino si mantiene efficace e senza eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un pò di febbre e mal di testa. E per ora non ci sono miocarditi". Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico-scientifica dell'Aifa chiarisce che "il Covid nei piccoli non è sempre blando, può causare la sindrome infiammatoria multisistemica che può essere grave. Sei bambini su 1.000 finiscono in ospedale. C'è un rischio". Non solo, alla contestazione sollevata da alcuni secondo cui la sperimentazione sarebbe stata fatta su un numero basso di bambini risponde Maria Paola Trotta, coordinatrice unità di crisi dell'Aifa dedicata al Covid: "I dati che abbiamo sul vaccino anti-Covid nella fascia 5-11 anni non sono pochi. Lo studio registrativo che ha portato alla nuova indicazione ha incluso oltre 3.000  bambini vaccinati, i dati hanno mostrato elevati livelli di efficacia, intorno al 91%"

Usa e Israele

 A questi si aggiungono "quelli inclusi nel database di farmacovigilanza degli Usa, dove si è partiti il 29 ottobre e sono stati vaccinati oltre 3 milioni bambini. Anche qui, seppure il follow-up non sia molto lungo, non si evidenziano particolari problemi di sicurezza». In linea con questi risultati anche le informazioni provenienti da Israele, dove in otto giorni il vaccino è stato somministrato a decine di migliaia di bambini e non sono stati registrati eventi avversi.

Miocarditi rare

L'Agenzia del farmaco intende anche fugare uno dei timori più diffusi nelle famiglie, il rischio di miocardite. "Sono rischi evidenziati con frequenza molto rara e più frequenti nel genere maschile e nella fascia di età tra 16 e 29 anni. Ma va chiarito che si tratta di eventi molto rari intorno a uno o due casi su 100.000 e guariscono nella maggior parte delle volte senza neanche un ricovero", ha spiegato Trotta, "è verosimile e ci si attende che tra 5 e 11 anni questo rischio sia ancora più basso, un pò perché le miocarditi virali hanno in generale un'incidenza minore in questa fascia, e un pò perché la dose che sarà utilizzata è estremamente ridotta e pari a circa un terzo di quella per adulti e adolescenti».

Iss

Il presidente dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro dal canto suo ha espresso una posizione chiara: «l'Aifa ha indicato che i vaccini sono sicuri ed efficaci e questa è una indicazione molto forte. È importante vaccinare i bambini a partire dai più fragili. L'infezione corre, anche nelle fasce più giovani e sappiamo che anche tra di loro ci sono ricoveri e long Covid» Ma mentre gli scienziati di tutto il mondo si spendono per tranquillizzare chi ha figli in età da vaccinazione, dalla Germania arriva una doccia fredda con le parole del presidente della Commissione tedesca Stiko, specializzata sui vaccini presso il Robert Koch Institute, Thomas Mertens, che «non vaccinerebbe i propri bambini contro il Covid».

Pediatri

Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip) riferisce che i pediatri stanno ricevendo molte richieste dei genitori. «I bambini che vengono in ospedale sono soprattutto dei bambini fragili e quindi i genitori vogliono indicazioni sulla possibilità di aderire alla campagna vaccinale». «In generale, le richieste arrivano dagli insegnanti, che chiedono se debbono consigliare ai genitori nel corso degli incontri di aderire alla campagna vaccinale, noi la raccomandiamo sempre». Secondo Staiano comunque è soprattutto il rapporto fiduciario dei pediatri con le famiglie a far accettare maggiormente l'adesione al vaccino. «Il pediatra è colui che prende in carico il bambino dalla nascita, quindi si instaura un rapporto fiduciario molto particolare. I genitori chiedono ai pediatri consigli. Sul sito della Società scientifica c'è una sezione dedicata ai genitori (di seguito) in cui possono trovare le risposte alle loro più frequenti domande. Le aggiorniamo di continuo, basti pensare al tema dell'aumento dell'incidenza dell'infezione da Sars-Cov-2 soprattutto nelle fasce di età non coperte dal vaccino delle ultime settimane». E ha ricordato che l'Iss il 9 novembre ha pubblicato dati secondo i quali rispetto al 25 agosto, in due mesi nella fascia di età tra i 6 e i 10 anni vi è stato un incremento di circa 24.398 casi.

Faq

I bambini con allergie possono vaccinarsi?

Tutti i bambini con allergie possono essere vaccinati. I pazienti con pregresse reazioni anafilattiche devono rimanere in osservazione 60 minuti. I pazienti con allergie note ai componenti del vaccino dovrebbero consultarsi con un allergologo ed effettuare la vaccinazione in ambiente protetto.

I bambini con malattie croniche devono vaccinarsi?

Tutti i bambini con malattie croniche devono essere vaccinati in quanto corrono rischi maggiori di morte e ospedalizzazione. Alcuni pazienti che effettuano terapie con farmaci immunomodulatori potrebbero avere necessità di modificare la terapia in occasione della vaccinazione

Miocarditi pediatriche post vaccinazione

Si raccomanda la vaccinazione Covid-19 ai soggetti con pregressa anamnesi positiva di miocarditi e pericarditi da varie noxe patogene. Possono ricevere la seconda dose di vaccino i soggetti che hanno ottenuto una guarigione clinica di pericardite dopo la prima dose di vaccino Covid-19. Coloro che soffrono di miocardite, dopo la prima dose di vaccino, possono prendere in considerazione la seconda dose in determinate circostanze, qualora non siano più presenti segni e/o sintomi della stessa condizione clinica. Qualora dopo prima dose di vaccino Covid-19, risultasse essere stata diagnosticata una miocardite associata a pericardite, si ritiene opportuna un’apposita valutazione specialistica, finalizzata ad ottenere un’idoneità per somministrazione della seconda dose.

Perché non limitarsi a vaccinare solo i bambini con patologie croniche seguendo la scelta della Germania?

Anche i bambini senza patologie pregresse sono a rischio di ospedalizzazione a causa del Covid e non sembra esserci correlazione tra lo sviluppo della MIS-C e la presenza di condizioni pregresse, quindi anche i ragazzi senza patologie pregresse necessitano di essere protetti dalla vaccinazione. Come è accaduto con la recente epidemia di morbillo in cui i giovani adulti non vaccinati sono stati la categoria più colpita dall’infezione, la storia ci insegna che lasciare una sacca di popolazione suscettibile all’infezione comporta il rischio di nuove epidemie con tutti i correlati in termini di provvedimenti di quarantena ed isolamento fiduciario che andrebbero a danneggiare ulteriormente i ragazzi: non bisogna infatti dimenticare che oltre alle conseguenze dirette dell’infezione, ci sono anche tutti gli effetti secondari che l’isolamento sociale comporta.

La vaccinazione può causare infertilità?

I dati di letteratura, gli studi di farmacovigilanza e l’assenza completa di basi teoriche credibili non confermano che si possa collegare il vaccino Covid-19 a problemi di infertilità

E’ opportuno controllare prima se si hanno già gli anticorpi?

Il test sierologico pre-vaccino non è consigliato

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