Vaccini, la Lega vuole il modello ligure. Gallera: qui nessun bimbo è tagliato fuori

Per iscrivere i figli serve almeno l'appuntamento col centro vaccinale

Si entra in nidi e materne solo con il certificato vaccinale in regola

Si entra in nidi e materne solo con il certificato vaccinale in regola

Milano, 12 agosto 2017 - In Lombardia  «nessun bambino resterà tagliato fuori», quest’anno, con l’entrata in vigore dell’ormai legge Lorenzin sull’obbligo di vaccinare i figli per poterli iscrivere all’asilo. Lo assicura l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, per rispondere al presidente della Commissione Sanità del Pirellone, Fabio Rolfi. Della Lega, che in Lombardia governa con i forzisti di Gallera ma a Roma si è spesa contro l’obbligo. Rolfi aveva fatto appello all’assessore perché adottasse «il modello della Liguria», che consente ai genitori «in ritardo rispetto alla campagna vaccinale» di esibire «la semplice prenotazione di una visita all’Ats per fare il vaccino, o anche solo per un confronto consultivo, per accedere comunque all’iscrizione» a nidi e materne. Questo perché «in questa fase di transizione vanno agevolate le famiglie, consentendo un approccio graduale a chi è refrattario»; e perché «è importante che Lombardia, Liguria e Veneto» (che ha impugnato davanti alla Consulta il decreto Lorenzin) abbiano lo stesso sistema di applicazione».

«La Lombardia  ha già attivato un modello attento alle esigenze delle famiglie e rispettoso delle indicazioni della legge», ribatte Gallera. E ricorda come, il 3 agosto, abbia «fornito indicazioni puntuali alle Ats e alle Asst», che si spartiscono i compiti vaccinali delle ex Asl, «affinché dessero ampio spazio sui propri siti alla documentazione richiesta e pubblicassero il modello di autocertificazione che i bambini che frequentano nido e scuola dell’infanzia dovranno presentare entro il 10 settembre, e quelli delle scuole dell’obbligo (ai quali l’iscrizione non è preclusa, per i genitori inadempienti ci sono multe da 100 a 500 euro, ndr) entro il 31 ottobre. Per chi non è in regola sarà sufficiente fornire la richiesta di appuntamento con i centri vaccinali delle Asst». Gallera ricorda inoltre che da gennaio 2018 «sarà possibile scaricare, in tempo con la scadenza fissata per legge il 10 marzo, il certificato vaccinale, che avrà valore legale, direttamente dal fascicolo sanitario elettronico con la propria tessera sanitaria Cns o quella dei figli, evitando code e disagi». 

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