Vaccino in Lombardia, boom di prenotazioni per gli over 50

Aperte le prenotazioni per la fascia di età 50-59 anni. Il 70% ha ricevuto l'appuntamento entro il 2 giugno

Il virologo della Statale Fabrizio Pregliasco

Il virologo della Statale Fabrizio Pregliasco

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Milano - Da mezzanotte si sono aperte sul portale di Poste, e da stamattina anche sugli altri canali (numero verde 800 894545, Postamat e portalettere), le prenotazioni del vaccino antiCovid per i cinquantenni lombardi. In poche ore un boom senza precedenti di prenotazioni: per l'esattezza 270.170, la quasi totalità ( 8,6%) attraverso il portale di Poste Italiane e Regione. Non solo, già oggi saranno vaccinate 46 persone che hanno avuto appuntamento alle 8,00 di questa mattina. Un secondo aggiornamento a metà giornata precisa che hanno raggiunto quota 341.012 le prenotazioni effettuate in Lombardia per le persone nella fascia d'età 50-59. La Regione precisa che 169.851 si erano già prenotati in altre categorie (fragili e caregiver) e 336.724 erano già vaccinati con almeno una dose prima di oggi. Complessivamente 847.587 Under 60 hanno preso appuntamento o sono stati già vaccinati, il 53,24% del totale. Le vaccinazioni cresceranno a partire dal 23 maggio con al momento un picco il 31 maggio di 32mila vaccinazioni per quella fascia d'età. Il 70% circa dei prenotati ha ricevuto l'appuntamento entro il 2 giugno. 

La nuova fascia

Da ieri sera possono dunque prenotarsi i  nati tra il ’62 e il ’71 che non appartengono per professione, patologia o in quanto caregiver alle categorie prioritarie sono i primi vaccinandi della fase "di massa" della campagna che sabato, in Lombardia, ha scollinato il traguardo dei quattro milioni di dosi d’antiCovid iniettate dal 27 dicembre 2020: a sera il contatore della Regione segnava 4.083.232, di cui 84.128 somministrate nell’arco della giornata al ritmo imposto negli ultimi giorni dalla struttura commissariale in attesa delle prossime forniture (le scorte risultavano consumate al 91,08%).

Circa un milione e mezzo di questi vaccini sono stati iniettati nelle province di Milano e Lodi: l’ultimo report dell’Ats Metropolitana, aggiornato a giovedì 6 maggio, segnava 967.942 prime dosi somministrate e 386.905 richiami, e il ritmo quotidiano, che tra fine aprile e inizio maggio ha toccato picchi di oltre 35mila iniezioni di cui olte 25mila prime dosi, spinge l’area metropolitana (incluso il Lodigiano) verso il traguardo del milione di prime dosi iniettate. Sin qui, il 60% sono state di Pfizer, il 34% di AstraZeneca, il 5% di Moderna mentre la quota di J&J, appena arrivato, è inferiore all’1%. Quanto alla copertura della popolazione - che non coincide perfettamente con le dosi iniettate, dato che soprattutto nei centri di Milano si vaccinano anche persone con la residenza in altre regioni e in altre province lombarde, semplicemente cambiando Cap al momento della prenotazione - i dati più recenti del contatore regionale, aggiornati a ieri mattina, dicono che in provincia di Milano 910.031 residenti hanno avuto la prima dose (e 345.530 anche la seconda): è protetto con almeno una razione d’antiCovid il 32,22% del target, censito in due milioni 824.029 milanesi sopra i 16 anni. Quasi uno su tre, in media, perché ben 13 comuni grandi e piccoli dell’hinterland hanno già una copertura superiore al 35%, con picchi intorno al 38% a San Colombano al Lambro e a Binasco (circa 6.500 vaccinandi ciascuno) e a San Donato (dove la platea è di 27.700), e a Opera che, con l’iniezione-scudo al 39,4% dei suoi circa 12.400 vaccinandi, batte anche la percentuale della provincia di Cremona, prima tra le lombarde col 39,26%. E Milano città, dove sono un milione 210.784 le persone da vaccinare? A ieri sera, secondo il portale, appena sotto la sua media provinciale, con 385.210 prime dosi iniettate (e 155.527 richiami), pari al 31,8% della popolazione-target. Tornando al report dell’Ats, un grafico mostra la curva delle vaccinazioni, che si solleva a inizio gennaio ma procede più o meno piatta fino a metà febbraio, inizia la salita con l’apertura agli ultraottantenni extra-Rsa e s’impenna dai primi d’aprile (tra il "rush finale" per i più anziani e l’avvio della campagna per i settantenni), raccontando l’accelerazione della campagna carburata dall’aumento delle forniture di vaccino in tutta Italia.

La discesa

Un andamento opposto a quello ormai imboccato dalle curve dei nuovi contagiati e dei guariti nel report di monitoraggio quotidiano dell’Ats sull’epidemia; e a fine aprile la curva degli infettati over 65 (in discesa) arriva per la prima volta dall’inizio della pandemia a toccare quella degli infettati under 18 (ancora in salita). L’Rt per data del tampone consolidato al 2 maggio è in calo rispetto alla risalita che aveva avuto (rimanendo sotto la soglia di 1) dopo le aperture scolastiche post-pasquali: 0.88 la media dei 7 giorni (e 0.92 quella dei 14) per l’intera Ats, rispetto allo 0.95 e 0.93, rispettivamente, registrati al 24 aprile. Mentre Milano città, che una settimana prima era arrivata a 0.98 sui sette giorni (0.95 sui 14), era calata a 0.87 (0.93 in media quindicinale) al 2 maggio. Appena prima dei festeggiamenti per lo scudetto dell’Inter.