Vaccinarsi con più dosi protegge gli immunizzati dai rischi del "Covid lungo"

L’incidenza degli strascichi lasciati da chi ha contratto la malattia si è ridotta al 16 per cento dopo che è stata avviata la profilassi di massa nella popolazione

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Vaccinarsi con più dosi contro il Covid protegge dal Long Covid, indipendentemente dalla variante che determina l’infezione, anche asintomatica. Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su ‘Jama’, rivista dell’American Medical Association, che nell’arco di 2 anni ha coinvolto 2.560 operatori sanitari di 8 ospedali Humanitas in Lombardia e Piemonte, e di Humanitas University. "La prevalenza del Long Covid è passata dal 41,8% quando i vaccini non erano ancora disponibili al 16% con 3 dosi” di vaccino a mRna”, riferisce Maria Rescigno, capo del Laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas e docente di patologia generale di Humanitas University, che ha condotto la ricerca con Elena Azzolini, vice direttore sanitario di Humanitas, in collaborazione con Alberto Mantovani, direttore scientifico. Il lavoro è finanziato da Fondazione Humanitas per la ricerca.

"I dati - spiegano da Humanitas - vanno ad arricchire le conoscenze nate dal ‘Covid Care Program’, uno dei primi e più estesi studi avviati in Humanitas per valutare la risposta immunitaria a Sars-CoV-2. Da marzo 2020 ad aprile 2022 la ricerca ha fotografato lo stato del sistema immunitario della popolazione ospedaliera durante il susseguirsi di diverse varianti e gli effetti della campagna vaccinale arrivata alla terza dose e, per i più fragili, alla quarta.

"Abbiamo indagato oltre 40 sintomi con un questionario di oltre 200 domande sottoposte - evidenzia Azzolini - I sintomi maggiormente riscontrati sono stati fatica, debolezza e mal di testa".

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