Uno smartwatch salvavita Il dispositivo darà l’allarme per aiutare le vittime di abusi

Un orologio diventerà l’"angelo custode" e potrà essere attivato in caso di pericolo. Il progetto pilota è curato da Procura e carabinieri per far fronte ai 6mila “codici rossi“

Uno smartwatch diventerà l’angelo custode delle donne maltrattate. Il progetto pilota pensato da Procura e Carabinieri parte da Milano, al momento ne sono disponibili 15, e si tratta di un orologio configurato perché la vittima possa lanciare allarmi in caso di aggressioni. Si attiva automaticamente ed essendo collegato direttamente alla centrale operativa dei carabinieri, consente di localizzare la vittima e intervenire immediatamente. L’iniziativa, come ha spiegato il generale dei carabinieri Iacopo Mannucci Benincasa, alla guida del Comando provinciale dell’arma, consiste nella consegna dell’orologio a donne, individuate in accordo con i pm, che si trovano in una situazione di grave rischio dovuto, ad esempio, all’aver già denunciato l’aggressore, che può essere il compagno, il marito, un parente o uno stalker ignoto. "Il dispositivo - ha sottolineato il generale Benincasa - consegnato con il consenso della vittima, ha il ruolo di rassicurare la donna: in questo modo è come dirle "non sei da sola, c’è qualcuno di fianco a te".

In più si cerca anche di permetterle di riprendere le abitudini di vita che ha dovuto modificare per sfuggire alle violenze e al timore che le deriva dall’essere costantemente un bersaglio. I dati della Procura, con venti codici rossi al giorno, descrivono bene la situazioen di allarme. Nei primi dieci mesi dell’anno i femminicidi tra Milano e provincia sono stati 4, mentre l’anno scorso sono stati 7, inoltre è stato registrato un forte aumento delle violenze sessuali, anche di gruppo, che rispetto allo stesso periodo del 2021, sono aumentate dell’11,6% con 547 casi.

L’iniziativa dell’orologio-angelo custode è decollata grazie a Fondazione Vodafone e Soroptimist, l’associazione di donne che dal 2015, in collaborazione con l’Arma, ha realizzato nelle caserma di tutta Italia oltre 150 "Stanze tutte per te", cioè locali protetti in cui donne e bambini possano "sentirsi a loro agio" nel denunciare gli abusi subiti.

Anna Giorgi

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