"Un’esperienza orribile, siamo stremati"

Atterraggio d’emergenza a Linate per un aereo Ita Airways con a bordo 83 passeggeri: motore in avaria dopo l’impatto con uccelli

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di Marianna Vazzana

"Non è stata un’esperienza piacevole, tutt’altro... Siamo stremati". Lo dicono alcuni passeggeri che ieri mattina erano sul volo AZ1765 di Ita Airways partito dall’aeroporto di Linate e diretto a Palermo. L’Airbus A320 è decollato attorno a mezzogiorno ma dopo un quarto d’ora ha attivato la "procedura d’emergenza" per il rientro allo scalo milanese a causa di un principio d’incendio che ha interessato uno dei due motori dopo l’impatto con uno stormo di uccelli o con un airone (è ancora da accertare). Una situazione che in gergo tecnico si definisce “bird strike“: i volatili sarebbero stati risucchiati da uno dei motori; di conseguenza è fuoriuscito del fumo che ha spinto il pilota a tornare indietro: prima qualche giro a sud di Milano; poi le manovre di atterraggio: le ruote hanno toccato nuovamente la pista di Linate poco dopo le 12.40. "Nessun fuoco e nessun panico a bordo ma per procedure di sicurezza il volo è dovuto tornare indietro", dicono da Ita. Tutti illesi gli 83 passeggeri, oltre all’equipaggio. Nel frattempo, essendo stata attivata la procedura di emergenza, gli altri voli sono stati sospesi: niente atterraggi e decolli finché l’aereo non è tornato a terra in sicurezza, sotto gli occhi dei vigili del fuoco pronti a intervenire in caso di necessità, del 118 (nessuno ha avuto bisogno del trasporto in ospedale) e della polizia locale che stazionava all’ingresso dello scalo. L’operatività, fanno sapere da Sea, società di gestione di Milano Linate e Milano Malpensa, è ripresa alle 12.47. Pieno regime alle 14.15. E per l’A320 è scattata l’ispezione: bisognerà stabilire quali siano gli interventi di manutenzione necessari, prima che il velivolo possa tornare a solcare i cieli.

Per i passeggeri è stata subito attivata la “riprotezione“: significa che Ita ha garantito a tutti la ripartenza su altri voli. La sospensione di partenze e arrivi al Forlanini ha portato al dirottamento su altri scali di una decina di altri aerei: alcuni a Malpensa, altri a Orio al Serio e altri ancora a Torino. Il fenomeno del “bird strike“ non è raro. Come tenere lontani i volatili? In certi paesi europei è in corso una sperimentazione con i droni, proprio per controllare e allontanare la fauna selvatica che può creare danni avvicinandosi alle turbine. Ogni anno avvengono migliaia di incidenti su scala mondiale proprio per questo motivo. A Linate, gli uccelli avrebbero creato problemi quasi 30 volte nel 2019, in periodo pre pandemia (appena 12 nel 2020, anno di inizio del Covid). Chi era sull’AZ1765 ieri mattina ha provato l’esperienza sulla sua pelle. "Non ce la sentiamo di raccontarla adesso, siamo molto provati", dicono alcuni. Anche se per fortuna non è successo nulla di grave, il cuore ha comunque sobbalzato mentre erano in volo. Poi l’atterraggio di emergenza, la nuova partenza, l’arrivo a Palermo con diverse ore di ritardo rispetto al previsto hanno fatto il resto.

"Abbiamo bisogno di riposo e di rassicurare le nostre famiglie, anche se già ci siamo sentiti più volte al telefono". Sui social abbondano i commenti: "A me sarebbe venuto un infarto", scrive una donna. "Il pilota – aggiunge un altro cittadino – ha fatto la cosa piu giusta che poteva fare: la sicurezza prima di tutto". Un altro conclude: "L’importante è che sia finito tutto bene".

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