Un tecnico all’Urbanistica. Resta il nodo Maran

Si fa largo un profilo non politico per gestire il dossier stadio e il ridisegno della città. Tensione col Pd sul campione di preferenze

L'assessore Pierfrancesco Maran

L'assessore Pierfrancesco Maran

di Giambattista Anastasio

Il sindaco Giuseppe Sala potrebbe affidare ad un tecnico l’assessorato all’Urbanistica, quello finora retto da Pierfrancesco Maran (Pd), quello dal quale passerà la partita del nuovo stadio di Milano e, più in generale, il ridisegno della città da qui al 2026, l’anno delle Olimpiadi Invernali. Nei giorni scorsi la delega all’Urbanistica sembrava essere destinata a Gabriele Rabaiotti, reduce dall’esperienza all’assessorato alle Politiche sociali e abitative, candidatosi con la lista del sindaco, con la quale ha riscosso 1.112 preferenze centrando l’elezioni in Consiglio comunale. Ma ieri si è fatta largo la pista alternativa, quella che porta ad un profilo non politico, un tecnico di area, caratterizzato da una particolare competenza in materia. Se così fosse, i tecnici sarebbero due: Tommaso Sacchi, già stretto collaboratore di Stefano Boeri e attuale assessore comunale alla Cultura a Firenze, dovrebbe trasferirsi a Milano con la stessa delega. Quello che è certo ormai da giorni è che non sarà Maran a ricimentarsi con l’Urbanistica. Le sorti del campione di preferenze - ben 9.166 - non sembrano definite, anzi la tensione tra Silvia Roggiani, segretaria metropolitana del Pd, e il primo cittadino resta alta. La prima spinge perché Maran resti in Giunta e con una delega all’altezza dei voti riscossi, anche a scapito di doversi “accontentare“ di deleghe minori per gli altri Dem che andranno ad occupare gli altri 5 assessorati che dovrebbero spettare al partito.

Da parte sua Sala ha fatto sapere di essere disposto a riconoscere ai partiti il numero di posti in Giunta che si sono guadagnati con i consensi riscossi alle urne, mentre vuole avere l’ultima parola sui nomi ai quali abbinare le deleghe. E il nome di Maran non è tra quelli che il sindaco aveva preso in considerazione. Per diversi motivi: come noto, Maran ha già portato a termine due mandati da assessore ed in entrambi i casi con deleghe pesanti (Mobilità nella Giunta che istituì Area C) e Urbanistica fino al 3 ottobre. Inoltre nel corso del mandato non sono mancate – dietro le quinte – frizioni tra il sindaco e l’assessore in relazione ad alcune partite urbanistiche non secondarie per la città, ad esempio sul piano di rilancio da mettere in campo a Città Studi una volta che sarà pronto il campus della Statale sull’area Expo o, ancora, lo scontro sul Pirellino che oppose lo stesso Maran all’immobiliarista Manfredi Catella e non piacque a Sala.

Non va dimenticato, infine, che a marzo il due volte assessore fu vicino ad essere nominato capo delle Opere Pubbliche all’interno del Ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti, un piano che saltò solo per la netta opposizione della Lega. Perché rievocare ora questa mancata nomina? Perché in questi giorni è tornato d’attualità il tema di un incarico alternativo per Maran a livello nazionale o, più probabilmente, in vista delle elezioni Regionali che si terranno nel 2023, elezioni alle quali il Pd tiene particolarmente perché si ritiene possa essere la volta buona per conquistare Palazzo Lombardia dopo 30 anni ininterrotti di centrodestra. Che sia Maran a puntare a nuove ribalte, che siano altri a volere che si spenda, con la forza delle sue preferenze, per altre cause, in primis quella delle Regionali, si pone la questione di un assessore che rischia di restare in carica per meno di 2 anni.

Tutti elementi, quelli messi in fila, che sembrano portare ad un Maran assessore con deleghe secondarie in attesa di spendersi per la Lombardia o di avere altri e più prestigiosi incarichi. Sembrano da escludersi, al momento, deleghe pesanti. Per Marco Granelli, anche lui reduce da due mandati da assessore, anche lui eletto col Pd, sembra sempre più vicina la prospettiva della presidenza del Consiglio comunale. Eleonora Evi, europarlamentare e co-portavoce nazionale di Europa Verde, ha smentito con nota ufficiale di essere in lizza per un posto da assessore. Una presa di posizione dovuta, forse, alla necessità di lasciare spazio a chi come Carlo Monguzzi è in Comune da più tempo. Ma Sala sarebbe intenzionato a puntare sulla Grandi più che su Monguzzi. In ogni caso la nuova Giunta non dovrebbe veder la luce di prima lunedì.

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