Mercoledì di Champions a San Siro: allarme ultrà per Atalanta-Valencia

Preoccupa il gemellaggio tra i tifosi spagnoli e gli interisti, in pessimi rapporti con gli atalantini. Maxi dispositivo di sicurezza e controlli in centro. Dalla Spagna arriveranno in 2mila

I tifosi del Valencia

I tifosi del Valencia

Milano, 17 febbraio 2020 - Una partita ad alto rischio. Un match che si giocherà sia dentro che fuori dal campo. A due giorni dall’andata degli ottavi di finale di Champions League tra Atalanta e Valencia, in programma mercoledì alle 21, sale l’attenzione per la gestione dell’ordine pubblico all’esterno dello stadio Meazza, che sta ospitando sin dai gironi di qualificazione le gare interne della Dea nella massima competizione continentale: attesi a San Siro 40mila bergamaschi e circa duemila tifosi della squadra spagnola, compresi gli ultrà del gruppo Yomus.

A preoccupare è il gemellaggio tra i valenciani più caldi (che tre settimane fa si sono duramente scontrati in patria contro i rivali blaugrana) e la Curva Nord dell’Inter, stretto nel 2004: non a caso, domenica scorsa, c’era anche una piccola rappresentanza di iberici nel gruppo di 200 tifosi che hanno sfidato gli agenti in assetto antisommossa davanti al Baretto, prima del derby. Un’alleanza storica, rinsaldata in diverse occasioni: prima di Inter-Valencia di Champions del 2007, una delegazione della Nord andò a Malpensa ad accogliere i blanquinegres per cenare insieme "e continuare la relazione di reciproca amicizia"; e due anni dopo c’erano pure gli interisti a bordo del pullman (con una cinquantina di valenciani) che fu preso d’assalto con lancio di bottiglie dagli ultrà del Genoa dopo una partita di Europa League.

Il timore degli investigatori è che le tifoserie si coalizzino per “rovinare la festa“ ai bergamaschi. Che tra atalantini e nerazzurri non corra buon sangue è risaputo. E la Nord ha mal digerito che da ottobre in avanti gli ultrà della Dea abbiano eletto il Meazza a seconda casa. Basti dire che ogni volta che l’Atalanta gioca a San Siro, alcuni ultrà della Beneamata si radunano davanti al Baretto per "difendere il territorio": "Verrebbe da sorridere per non inorridire davanti al fatto che per il Comune di Milano una festa ai giardini pubblici fosse un problema di ordine pubblico ( il riferimento al “no“ di Palazzo Marino a concedere i giardini Montanelli per i 50 anni della Nord, ndr ), ma far giocare a San Siro una squadra la cui tifoseria è storica rivale di entrambe le curve milanesi non lo sia", il comunicato diramato alla vigilia dell’esordio europeo della Dea contro lo Shakhtar Donetsk.

Va precisato che finora la presenza degli interisti non ha mai creato problemi. Tuttavia, dopodomani le cose potrebbero cambiare, anche alla luce di quanto accaduto poco più di una settimana fa: l’assalto alle forze dell’ordine messo in atto due ore prima del fischio d’inizio del derby è stato interpretato come una sorta di prova di forza contro la polizia; una sfida per rispondere alla stretta sui controlli che proprio per Inter-Atalanta di campionato a dicembre aveva portato allo stop a megafoni e tamburi al secondo anello verde. Quella sera, le forze dell’ordine hanno risposto al lancio di bottiglie e petardi con una carica di alleggerimento, che si è spinta fino a pochi metri dal Baretto, e con due arresti: quello in flagranza del nizzardo Thomas Serdet e quello in flagranza differita (il lunedì pomeriggio) del capo ultrà nerazzurro Andrea Beretta, accusato non di aver partecipato ai tafferugli ma di essersi presentato in zona stadio due ore prima della partita, nonostante il Daspo glielo vietasse.

Insomma, la situazione va monitorata con molta attenzione in vista di mercoledì. Con un’ulteriore variabile da considerare: le tensioni interne alla curva atalantina emerse negli ultimi giorni. Il dispositivo di sicurezza sarà particolarmente consistente (con i poliziotti spagnoli a coadiuvare i colleghi della Digos milanese), e come sempre non verrà trascurato il pre-partita in centro: i tifosi valenciani si raduneranno presumibilmente in Duomo (Porta Nuova e Arco della Pace i punti di ritrovo alternativi) per poi raggiungere in metrò San Siro. Sperando che sia solo una grande serata di sport.

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