Ultimo atto: la girandola del colloquio

Elena

D’Incerti*

Papiri ellenistici, globalizzazione, crisi delle democrazie, premi Nobel, fisica quantistica, accordi di Parigi sul clima, le donne Stem, l’Ucraina, l’immancabile alienazione, il rapper Anastasio che ridà vita a Rosso Malpelo, passando per ZeroCalcare in cui si celerebbe il daimon socratico e persino per le Olimpiadi Milano Cortina del 2026... È questa la girandola di temi che in un’ora scarsa di colloquio ogni mattina lega, in un caos solo apparente, le diverse discipline. Per gli studenti del classico risulta più difficile partire da argomenti scientifici: cerchiamo di proporli a chi è già ammesso a Politecnico o a chi sappiamo chino sugli Alphatest per Medicina. I primi cinque minuti servono a riordinare le idee e a disegnare una mappa concettuale. Gli ultimi dieci sono dedicati alle esperienze Pcto sopravvissute alla pandemia. C’è poi l’Educazione Civica: è l’Agenda 2030 a farla da padrona coi suoi obiettivi già in larga parte riaggiornati al 2050. Quali studenti non vengono valorizzati da questo orale? I ragazzi che studiano in modo nozionistico, quelli che forzano collegamenti pretestuosi (vogliono parlare di realismo e, cascasse il mondo, anche di fronte agli orologi molli di Salvator Dalì, partono con le differenze tra Naturalismo e Verismo), quelli privi di brio per carattere o inesperienza. Chi va bene? Quelli che, oltre ad avere studiato tanto, hanno già personalità, oppure quelli che paradossalmente non sono nemmeno i più diligenti: non annoiano la commissione, affrontano la prova come un all-in e rielaborano in modo originale pagine di appunti (presi da altri). Il loro esame è un momento di autocritica anche per noi: gli studenti riescono bene se dietro le loro fatiche c’è il nostro lavoro di squadra. A differenza degli anni scorsi, ogni candidato può portare con sé tre persone e, a dispetto dei contagi in risalita, il clima è decisamente meno pesante. Alla fine, come da copione, escono sollevati, tra abbracci e qualche lacrima. Poche le preoccupazioni anche se le due prove scritte impediranno il diluvio di 100 e di lodi a cui la maturità-Covid ci aveva abituati.

* Docente liceo Beccaria

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