Venti di guerra, dall'Ucraina a Milano in cerca di un rifugio

La paura dei 20mila ucraini che vivono in città e la fuga dei parenti: mia madre era rimasta sola, ora è al sicuro

Sono ventimila gli ucraini che vivono nella città metropolitana il 4% sul totale degli str

Sono ventimila gli ucraini che vivono nella città metropolitana il 4% sul totale degli str

Milano, 20 febbraio 2022 - L’ansia per i parenti rimasti in Ucraina, e i tentativi di varcare il confine. Non è ancora una fuga in massa ma, per chi può, la ricerca di un approdo sicuro a Milano, via dal Paese al centro di nuovi venti di guerra e già provato da anni di conflitto. Stando alle testimonianze raccolte dal Giorno, diversi ucraini che vivono a Milano e in Lombardia si stanno organizzando per far espatriare i familiari soprattutto dalla zone che rischiano di diventare il nuovo fronte.

"Sto cercando di convincere mio fratello ad andarsene dall’Ucraina e a venire a Milano, anche perché ha 25 anni e potrebbe essere chiamato a combattere", spiega una badante originaria di un villaggio ai confini con la Bielorussia, che chiede l’anonimato per timore di problemi e ritorsioni. "Lui dice che è preferisce rimanere e battersi per il nostro Paese – prosegue –. Per me la guerra non ha alcun senso, il problema è la crisi economica e le tante persone che non hanno da mangiare. Nel mio paese la situazione è tranquilla, anche se non riusciamo ad avere informazioni certe su quello che sta accadendo. C’è un clima di incertezza, disinformazione e grande preoccupazione". Olga, anche lei badante nel Milanese, è riuscita invece a far arrivare in Italia la madre 70enne che abitava nei pressi di Kiev, la capitale. Ha pagato salato un posto a bordo di uno dei furgoni che fanno la spola fra l’Ucraina e l’Italia e attraversano i confini europei carichi di persone e di merci. "Per ora è ospite in casa di amici – racconta – ma dovrò trovarle una sistemazione, anche perché io ho il permesso di soggiorno ma lei è clandestina. Mio padre è morto di recente e in Ucraina era rimasta completamente sola. Anche alcune mie conoscenti stanno cercando di far venire in Italia i parenti. Nessuno di noi vuole la guerra, sarebbe una catastrofe". Solo nella Città metropolitana di Milano vivono circa ventimila ucraini. Si tratta del 4% sul totale degli stranieri. Una comunità numerosa, radicata e composta principalmente da donne, che in molti casi lavorano nell’assistenza o nei servizi. A Milano uno dei punti riferimento è la chiesa ortodossa di san Vito in Pasquirolo, in pieno centro, luogo di devozione e di ritrovo.

Per domenica 27 febbraio è stata organizzata anche una manifestazione nei pressi di piazza Mercanti, contro "l’aggressione russa". Una testimonianza drammatica arriva anche da Nataliya Dychenko, vicepresidente dell’associazione Italia-Ucraina Maidan, che ha sede a Buscate. Sua madre vive nel Donbass, zona sconvolta da anni di guerra. "L’ho sentita e mi ha detto che le persone sono tutte rifugiate in cantina – ha raccontato all’agenzia Agi –. I bombardamenti e gli spari sono continui, nella notte non c’è stato un attimo di tregua. Non ci sono né morti, né feriti, ma le persone hanno paura. È vero che da anni in quella zona sono abituati ai bombardamenti, ma un paio di volte alla settimana. Ora invece sono continui".