Ucciso in auto a coltellate: "Un omicidio premeditato"

L’aggravante è stata contestata dal pm nella richiesta di convalida dell’arresto. La cinquantaduenne Lucia Filetti aveva il sospetto che il marito l’avesse tradita

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Omicidio premeditato. È l’aggravante che il pm Francesca Gentilini ha contestato nella richiesta di convalida dell’arresto alla cinquantaduenne Lucia Letizia Filetti, accusata di aver ucciso il marito Roberto Iannello sabato pomeriggio in via Amantea, a Baggio. Nell’interpretazione dell’accusa, quindi, la donna, appassionata di cartomanzia e docente di storia dei tarocchi all’Università della terza età, avrebbe incontrato il coniuge, con il quale c’era stato un brusco allontanamento nell’ultimo periodo, con il chiaro obiettivo di aggredirlo; e questo sarebbe dimostrato dal fatto che Filetti avrebbe preso da casa e portato con sé il coltello da cucina con il quale ha colpito per almeno otto volte Iannello, ferendolo mortalmente con due fendenti alla gola. Finora la donna non ha rilasciato dichiarazioni (sabato sera si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al pm), e bisognerà vedere se oggi resterà in silenzio anche nel corso dell’interrogatorio di garanzia con il gip Sara Cipolla.

Stando a quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia Magenta, il rapporto di coppia si era fortemente incrinato, con ogni probabilità perché la donna aveva il sospetto che il marito l’avesse tradita. Sembra che nelle ultime settimane il cinquantacinquenne, commesso in un punto vendita Carrefour, non vivesse più nell’abitazione di via Mar Nero; e di contro è molto probabile che Filetti l’abbia ucciso perché non riusciva a sopportare la fine del loro matrimonio. D’altro canto, le testimonianze dei vicini non avrebbero evidenziato una palese conflittualità tra i due, anzi il custode dello stabile ha riferito che venerdì, a 24 ore dall’omicidio, lui stava insegnando a lei a parcheggiare in cortile. Il raid è andato in scena poco dopo le 14 di sabato all’interno della Seat Marbella verde di Iannello: al culmine dell’ennesimo litigio, la donna ha afferrato la lama e ha colpito l’uomo, procurandosi anche un taglio al mignolo della mano destra giudicato guaribile in 10 giorni dai medici del Fatebenefratelli. Poi è scesa dall’auto, sotto gli occhi di alcuni testimoni, e si è allontanata di corsa con i vestiti sporchi di sangue. Il marito ha provato a inseguirla, ma dopo alcuni metri è stramazzato al suolo in una pozza di sangue: trasportato al San Carlo, è deceduto poco dopo l’arrivo in pronto soccorso. Le ricerche dei militari sono scattate immediatamente, e nel giro di pochi minuti hanno portato alla cattura della donna, intercettata e bloccata a poco più di un chilometro di distanza dal luogo dell’omicidio, in via Cividale del Friuli.

Mario Consani

Nicola Palma

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