"Se hai coraggio colpisci", ucciso a coltellate dall'amico

Notte di alcol e coca, poi la discussione: due fendenti fatali al 22enne William Lorini. Il killer confessa

I rilievi della polizia sul luogo del delitto

I rilievi della polizia sul luogo del delitto

Milano, 18 maggio 2018 - Il litigio in auto per un banale rimprovero alla fidanzata dell’amico: «Ma come guidi?». La discussione che si fa sempre più animata. Fino alla sfida lanciata sotto casa: «Colpiscimi se hai il coraggio...». E l’altro non si fa pregare, accoltellandolo per due volte all’addome e uccidendolo.

Parlare di futivi motivi per l’omicidio del 21enne William Lorini pare davvero eufemistico: due amici e soci in affari che si fronteggiano per un insensato alterco amplificato dall’abuso di alcol e cocaina. Un delitto senza una spiegazione e per il quale si fatica a trovare un movente. Il killer, il 27enne Marco Villa, si è consegnato spontaneamente alla polizia subito dopo l’aggressione, ammettendo poi in Questura le sue responsabilità davanti al pm di turno Sara Arduini, che ora chiederà al gip la convalida dell’arresto e la misura della custodia cautelare in carcere. Ecco la ricostruzione del delitto, secondo quanto accertato dagli agenti dell’Ufficio prevenzione generale di via Fatebenefratelli. I tre – Lorini, Villa e la sua fidanzata – si ritrovano l’altroieri per passare una serata insieme in giro per locali. I due ragazzi, entrambi con piccoli e trascurabili precedenti alle spalle, hanno messo su una piccola ditta di ristrutturazioni da circa quindici giorni: lavoretti a domicilio, fanno un po’ di tutto, dai muratori agli imbianchini, per sbarcare il lunario; ultimamente gli è pure andata male, un committente si è lamentato per le piastrelle messe male e si è ripreso i soldi. Con loro c’è anche la compagna di Villa, una 50enne italiana.

Stando alle prime informazioni, la comitiva di amici acquista un po’ di cocaina e la consuma prima di uscire. Poi parte la serata: qualche drink, la cena in un ristorante argentino e ancora un altro locale. Attorno a mezzanotte e mezza, i tre decidono di tornare in via Meucci, dove vivono Villa e la fidanzata e dove Lorini ha parcheggiato il furgone della ditta con il quale dovrebbe tornare a casa a Cernusco sul Naviglio. Nel tragitto verso casa, però, succede qualcosa: pare che a un certo punto Lorini, seduto di fianco alla conducente, rimproveri la donna al volante, scatenando la reazione rabbiosa di Villa, che da dietro gli afferra la testa con il braccio e la stringe con forza. Arrivati sotto l’abitazione, la donna risale in casa. Villa dice all’amico: «Dai, chiariamoci». L’altro replica: «Se hai il coraggio dammi due coltellate». E lì scatta la furia omicida. Il 27enne sale nell’appartamento e scende dopo qualche minuto con un grosso coltello da cucina in mano. Lorini impugna una livella da muratore, ma non fa neanche in tempo a muoversi: Villa gli si avventa contro e gli assesta due fendenti letali all’addome.

Il 21enne crolla esanime in un lago di sangue, di fianco a una macchina parcheggiata. L’assassino rientra in casa, ripulisce il coltello col detersivo per la lavatrice e poi va sul balcone a fumare una sigaretta. Nel frattempo, qualche residente della zona, spaventato dalle urla, ha già chiamato il 112. Sul posto arrivano i sanitari del 118 e gli agenti delle Volanti: Lorini viene caricato in ambulanza e portato a sirene spiegate al San Raffaele, ma per lui non c’è niente da fare. Villa scende in strada e scandisce impassibile: «Sono stato io».

 

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