Tutti in bici per gridare: mai più

di Francesca Grillo

Una bici bianca, piena di fiori. Viola, il colore preferito di Daria Sadun, 44enne investita e uccisa a Corsico lo scorso 18 aprile. Per ricordarla è stata organizzata una biciclettata ieri sera, con partenza da piazza Del Rosario, a Milano, vicino all’agenzia viaggi dove Daria lavorava. L’arrivo era il punto dell’incidente in via Di Vittorio, dove la 44enne è stata travolta da un 21enne di Milano che era alla guida di una moto sprovvista di assicurazione, senza patente e dopo aver consumato droga, secondo quanto riportato dal referto medico e dall’esame tossicologico.

Il ragazzo dovrà ora rispondere di omicidio stradale, guida senza patente e sotto l’effetto di droga, lesioni gravissime colpose e lesioni al passeggero, l’amico 23enne di Corsico che era seduto in sella dietro di lui. Mentre le indagini proseguono, anche per fare luce su chi ha inquinato la scena cercando di spostare moto e bici su cui viaggiava Daria Sadun, il ricordo della donna vive tra gli amici, i parenti, ma anche tra chi non l’ha mai conosciuta. Come i ragazzi che hanno deciso di organizzare ieri la biciclettata e di posare una “ghost bike”, una bici simbolo per ricordare un ciclista vittima della strada, nel punto dell’impatto. Tanti i presenti, anche il sindaco Stefano Martino Ventura, assessori e consiglieri, che hanno voluto prendere parte a un momento di forte commozione. Collegati in video, il fratello, i parenti e gli amici toscani di Daria, sua terra di origine. Gennaro Pepe, uno degli organizzatori insieme a Katiuscia Mariani e Roberto D’Anna (che ha costruito la bici bianca), ha voluto ricordare Daria e tutti i ciclisti vittime della strada, con un pensiero rivolto agli amministratori affinché intervengano per mettere in sicurezza le vie. La bici bianca è stata appesa al palo, riempita di fiori e di messaggi per Daria: "Non ti dimenticheremo".