Tutti alleati per salvare il cuore manufatturiero

di Barbara Calderola

“Smart-land”, formazione, e-commerce per la piccola e media impresa, pratiche on-line, zero burocrazia. Niente uffici, tutta sostanza per Silam, il progetto dei 29 Comuni dell’Adda-Martesana, cuore manifatturiero dell’hinterland milanese che riunisce la “crème” dell’industria italiana, da Agrati a Bosch a Mattei a Delpharm, e che punta a salvare aziende, posti di lavoro, commercianti e professionisti dalla batosta della pandemia.

In gioco fra farmaceutica, meccanica, metalli, elettronica ci sono 24.200 aziende per 127mila addetti complessivi, e una battuta d’arresto che segna un -41% degli avviati nel 2020, e -36% dei contratti, con il 48% degli imprenditori che ha smesso di assumere. La mappa della crisi è il punto di partenza per Cassano d’Adda e Vimodrone, che guidano l’offensiva agli effetti del virus sul Pil dell’area.

"La classe media ha eroso i propri risparmi e scivola verso il basso. Sappiamo che il mercato del lavoro non può avere i confini di un municipio", da qui al scelta di unire le forze. "Dobbiamo tutelare il tessuto stesso della nostra economia, piccola impresa e partite Iva". "Il prezzo più caro è stato pagato dalle donne e dai giovani anche in provincia – spiega Mario Palermo, consulente delle amministrazioni per il progetto –, le dinamiche di espulsione ricalcano esattamente quelle nazionali".

Emergono però alcune linee di sviluppo proprie: la logistica, che "in meno di 20 chilometri in questo spicchio di Lombardia conta 1.306 ditte e 13mila addetti. Ci sono poi 18 settori fortemente specializzati che assorbono il grosso della manodopera, 78mila dipendenti al servizio di circa 10mila imprese. "È già cambiato tutto, d’ora in poi nessuna Pmi potrà essere sprovvista di e-commerce, li aiuteremo a fare il salto tecnologico e grazie alla massa critica dei Comuni creeremo una “smart-land” in crescita, basata sulla tecnologia e l’ottimizzazione delle risorse da centrare anche grazie ai fondi europei".