"Tutti a scuola il prima possibile". E gli studenti pressano i politici

Supporto bipartisan ai ragazzi che si riuniscono sotto Palazzo Lombardia. "Ma ora vogliamo fatti concreti"

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di Federico Dedori

Da sinistra a destra sono tutti d’accordo per il rientro in aula, ma il dibattito politico stagna sullo shopping natalizio e sulla riapertura delle piste sciistiche. A circa un mese dall’ordinanza regionale che ha imposto la chiusura delle scuole superiori per il passaggio alla didattica a distanza, i ragazzi del gruppo "Studenti presenti" continuano i sit-in sotto palazzo Lombardia. Dopo aver ricevuto la visita a sorpresa del governatore Fontana la scorsa settimana, ieri pomeriggio, sempre in piazza Città di Lombardia i giovani hanno organizzato un incontro con deputati, senatori e consiglieri regionali. Chi in presenza, chi collegato in streaming con qualche difficoltà tecnica scherzosamente giustificata dai ragazzi spiegando che: "In didattica a distanza succede sempre", tutti, dal Partito Democratico alla Lega, hanno ribadito più volte la loro opinione sul fatto che gli studenti debbano tornare a scuola in sicurezza il prima possibile.

In piazza la consigliera regionale dem Paola Bocci: "La scuola non è un’isola e per raggiungerla servono mezzi pubblici adeguati. Regione deve fare di più per sostenere e potenziare il trasporto pubblico - ha spiegato -. Ma lo stesso vale per i presidi sanitari all’interno degli istituti e per il tracciamento dei contagi", parole a cui hanno fatto eco quelle della parlamentare del Movimento 5 Stelle, Valentina Barzotti: "La scuola ha un valore sociale e di sviluppo degli stessi studenti. Se gliela togliamo, togliamo anche il futuro ed è giusto che ci si possa tornare il prima possibile".

A schierarsi con i giovani, il deputato di Fratelli d’Italia Marco Osnato: "La nostra presenza era necessaria perché questi ragazzi portano avanti delle giuste richieste con costanza e passione. Chiediamo anche noi che vengano messe subito in atto quelle precauzioni che possano permettere un’apertura continua delle scuole". Analoga presa di posizione della Lega con Luca Toccalini: "Se il governo avesse ascoltato di più studenti, professori e presidi magari ci saremmo trovati in una situazione differente". Un incontro in cui politici e ragazzi hanno dibattuto su tre argomenti: normative e regole all’interno delle scuole per un rientro in sicurezza, il tema dei trasporti e quello del tracciamento dei contagi. "Siamo contenti che indipendemente dal colore politico tutti concordino sul fatto che noi dobbiamo tornare a scuola - ha detto Giulio Soetje, uno degli studenti organizzatori -. Ma dalle parole ora vogliamo i fatti. Comprendiamo che non sono membri del governo e per questo stiamo cercando di metterci in contatto con il ministero dell’Istruzione ma se sono tutti d’accordo perché allora non si muovono congiuntamente al posto di parlare di riaprire le piste sciistiche prima delle scuole?". E sulle settimane che verranno: "Continueremo a trovarci sotto palazzo Lombardia un giorno alla settimana - ha ribadito Soetje -, se rientreremo a scuola a gennaio vogliamo saperlo subito e non con un decreto del governo".

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