"Tuteliamo il nostro polmone verde"

Parco Agricolo Sud, referendum dei 5 Stelle contro il progetto di legge di riforma. "Al centro di speculazioni"

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di Massimiliano Saggese

Partita la raccolta firme contro il progetto di legge di riforma del Parco Agricolo Sud Milano presentato in Regione. "Se passasse questa legge assisteremmo a un vero e proprio scippo del Parco Agricolo Sud Milano da parte del centrodestra lombardo. La gestione del parco passerebbe, infatti, da Città Metropolitana a Regione Lombardia che nominerebbe, di conseguenza, il direttore del parco". Questa la posizione dei 5 stelle che hanno promosso il referendum. Ma la realtà è che la legge attuale ha concesso già fra Pgt, varianti, eccezioni e altro, una colata di cemento. "Si tenta ancora una volta di ridisegnare la governance di quello che è il simbolo del Sud Milano, non coinvolgendo gli Enti, le associazioni e i cittadini – spiega Nicola Di Marco, capogruppo del M5S –. Non si parla di come valorizzarlo o rilanciarne l’immagine, come garantire adeguati finanziamenti e investimenti o di come razionalizzare le attività per renderlo più moderno. Questo territorio è al centro di appetiti di grandi gruppi di interesse e non vorremmo, che si possano far tornare in auge scellerati progetti di cementificazione, insediamenti logistici o autostrade, come quella ipotizzata negli anni scorsi e parallela al tracciato della SP40, che sembra la riproposizione di parte della TOEM, con caselli a pagamento". Le preoccupazioni dei promotori del referendum sono quelle di tante associazioni ambientaliste anche se oggi sono i comuni che per fare cassetta con gli oneri di urbanizzazione approvano piani di governo del territorio che prevedono nuovi insediamenti.

Le nuove costruzioni hanno mangiato aree verdi portando traffico, strade che hanno mangiato a loro volta zone verdi. E anche nelle aree già edificabili dove sono avvenuti interventi di recupero, demolendo il vecchio e costruendo il nuovo, la situazione è peggiorata. A Locate Triulzi ad esempio la realizzazione di Scalo Milano avrebbe dovuto portare un nuovo polmone verde, rimasto sulla carta. Ancora, a Lacchiarella, sulle ceneri dell’hotel dei Mondiali 90 (un ecomostro mai terminato e demolito) è sorta un’area commerciale. Lacchiarella, Binasco, Locate, Opera, Rozzano, Basiglio, Siziano, Carpiano hanno visto l’alienazione di vaste aree verdi. In controtendenza Pieve, che ha bloccato la cementificazione di alcune aree a ridosso del Lambro trasformandole in agricole e salvando la valle delle Volpi, uno spettacolo della natura che circonda alcuni monumenti storici come le chiese di Sant’Alessandro e Santa Maria ad Fontem.

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