Turbigo, morìa di pesci nelle acque del canale industriale

L’ipotesi più accreditata è quello dello sversamento di sostanze inquinanti Non ci sono state denunce

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Davvero non c’è pace per le acque del canale industriale che poi diventano quelle del Naviglio Grande, dopo aver alimentato la centrale idroelettrica Castelli. Per diversi mesi queste acque erano solcate da lunghe scie di schiume. Ieri mattina c’erano invece dei pesci morti che affioravano sulle acque a ridosso della centrale idroelettrica. Una quantità davvero ingente di pesci galleggiava sulle acque al centro del canale. Altri se ne vedevano vicino alla conca, dove la corrente non è impetuosa, il resto era attratto verso le chiuse e proiettao a valle attraverso i canali di scarico. "È la prima volta che vedo questo spettacolo – afferma Marco – che lavora vicino alla centrale". Due le cause ipotizzabili: che i pesci siano morti a causa di qualche scarico abusivo, altamente inquinante, nel canale, o che gli stessi siano stati pescati altrove e poi, non avendo trovato il modo di commerciarli, ributtati nelle acque del canale.

Ipotesi che probabilmente sono destinate a restare tali per sempre se nessun ente o associazione ambientalista interverrà per recuperare e analizzarte i pesci morti, così da scoprire la causa dell’elevata mortalità. Nel periodo in cui erano state avvistate le schiume, c’era stato anche un intevento del sindaco Garavaglia che ha richiesto al presidente della Regione la nomina di un commissario per cercare di dare una soluzione al problema. Al al momento da Milano non è giunto alcun segnale. G.Ch.

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