Venti minuti, conto svuotato. E la truffa online è servita

Da siti clone a "sms civetta", sempre più facile cadere vittime di frodi bancarie. Spesso scatta il rimborso parziale, ma l'esperto avverte: "Fenomeno in aumento"

Sempre più hacker si sono buttati nel business delle truffe online

Sempre più hacker si sono buttati nel business delle truffe online

Milano Nel 2020 sono state 98mila le truffe online denunciate in Italia. Un fenomeno da anni in costante aumento e che con la pandemia ha fatto registrare nuovi record negativi. "Nell’ultimo anno e mezzo le truffe bancarie online sono aumentate a ritmi esponenziali". A parlare è Manuel Bonsignore, avvocato specializzato in risarcimento del danno che lavora per Adiconsum, un’associazione di difesa dei consumatori. "Tutti possono cadere vittima di queste trappole, anche le persone più esperte", racconta. "Questi malware hanno raggiunto ormai un alto livello di sofisticazione. Anche un normale sistema di protezione del computer non basta per impedire il fenomeno".

Ma come si verifica una truffa bancaria online? Uno dei metodi più utilizzati oggi è il cosiddetto "sms civetta". L’utente riceve un messaggio con un link che porta a un sito clone, ovvero un sito web contraffatto che assomiglia in tutto e per tutto a quello di un istituto bancario. L’apertura del link non crea nessun danno in sé, ma, una volta aperta la pagina web, l’utente riceve una telefonata di un presunto addetto della banca, che lo informa di una possibile truffa in corso. "A questo punto, l’utente viene invitato a fornire immediatamente le proprie credenziali di accesso", spiega l’avvocato. "In meno di 20 minuti, l’utente viene estromesso dal suo sistema di homebanking e non esercita più alcun controllo".

Le fasce d’età più colpite dalle frodi bancarie online vanno dai 40 ai 60 anni. "Questo perché la truffa si consuma quasi sempre su App scaricata su smartphone", rivela Bonsignore. "Gli anziani, quindi, sono spesso esentati dal problema, così come i giovanissimi che spesso non hanno un conto in banca". In Italia , a risolvere queste controversie è l’Abf, l’Arbitro Bancario Finanziario, una struttura che prevede costi più contenuti e tempi più ristretti di un normale iter giudiziario. "Spesso l’utente truffato riesce ad ottenere un rimborso parziale. Questo perché la garanzia di un rimborso totale autorizzerebbe l’utente a fregarsene e non prestare attenzione", sottolinea. La decisione dell’Abf, inoltre, tiene conto del principio di diligenza e credibilità. Questo significa che il rimborso varia in base al grado di sofisticazione della truffa. In altre parole, più è stato truffato “bene”, maggiore sarà il diritto al rimborso. Come sempre , però, la migliore arma di contrasto è la prevenzione. "L’aiuto legale che fornisce Adiconsum è altamente specializzato", precisa Bonsignore. "Ma per prevenire queste frodi è fondamentale fare una campagna di sensibilizzazione e informare gli utenti".

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