Maxi-truffa sui medicinali, pm: "Frode con contributo enti pubblici"

Farmaci per curare tumori, emofilia e altre gravi patologie. Perquisizioni in Regione Lombardia,tra gli indagati due dirigenti del Gruppo San Donato

Guardia di finanza davanti al palazzo della Regione

Guardia di finanza davanti al palazzo della Regione

Milano, 19 aprile 2018 - Al centro dell'inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza a perquisire gli uffici della Regione Lombardia nell'ambito di un'indagine su una presunta truffa sul rimborso dei farmaci, ci sono "condotte fraudolente poste in essere, secondo quanto ad oggi accertato, previo accordo tra plurimi soggetti, facenti capo a imprese previste, con il verosimile contributo di appartenenti ad enti pubblici preposti al controllo della procedura amministrativa". Lo scrivono il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e il pm Luca Poniz nel decreto di perquisizione che ha portato ieri il Nucleo di polizia tributaria della Finanza a perquisire anche gli uffici della Regione Lombardia (parte lesa) nell'ambito di una nuova inchiesta con al centro una presunta truffa sui rimborsi dei farmaci ai danni del sistema sanitario nazionale. 

L'inchiesta vede al centro l'assegnazione dei rimborsi a carico del sistema sanitario nazionale per i farmaci acquistati dagli ospedali e, in particolare, i medicinali chiamati 'File F', ossia quelli comprati direttamente dagli ospedali per curare tumori, Aids e malattie rare ma anche quelli meno cari ma sempre a carico del servizio sanitario nazionale. Il blitz della Gdf è stato finalizzato ad "acquisire atti e documenti, nella disponibilità delle imprese che appaiono coinvolte, delle persone che operano per conto e nell'interesse di esse - scrivono i pm - nonché dell'ente pubblico (Regione Lombardia) competente in relazione alla procedura" dell'assegnazione dei rimborsi.

Le perquisizioni sono state effettuate anche nei confronti di Massimo Medaglia che fa parte della 'Direzione Generale Welfare Struttura Farmaco, dispositivi e HTA in Regione Lombardia', dove ha un ufficio che è stato passato al setaccio. Per gli inquirenti, infatti, vi era "fondato motivo di ritenere" che nel suo ufficio potessero esserci documenti o materiale informatico sulle "attività di gestione e controllo dei flussi informativi e contabili generati dal Gruppo Ospedaliero San Donato (inteso come tutte le strutture sanitarie ad esso facenti parte) rispetto all'utilizzo di farmaci da rendicontare mediante la procedura codificata come 'File F'". Gli investigatori hanno cercato anche documenti su "eventuali attività di controllo/audit esperite rispetto ai produttori dei farmaci" e su "rapporti (anche personali) intercorsi" tra Medaglia, i manager del gruppo San Donato e i "fornitori". Verifiche anche sulla "partecipazione ad eventi - pubblicità e/o seminari organizzati rispetto a settori ove vi è l'impiego" dei farmaci classificati come 'File F'. È stata perquisita anche l'auto del dirigente regionale e disposta l'ispezione sui suoi dispositivi informatici (anche sul telefono) e sulle email.

"Al momento - ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera - nessun funzionario regionale ci risulta essere iscritto nel registro degli indagati". Nell'inchiesta sono indagati, come si legge nel decreto di perquisizione della Procura di Milano, Cinzia Volpin Falasco, legale rappresentante di un'azienda produttrice di farmaci, Massimo Stefanato e Mario Giacomo Cavallazzi, due dirigenti del Gruppo Ospedaliero San Donato assieme ad altre persone, le quali, però, non vengono indicate nell'atto. Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata alla truffa e vengono contestate condotte che vanno dal primo gennaio del 2013 al primo gennaio 2017. L'inchiesta, come si legge sempre nel documento, è scattata con l'apertura del fascicolo il 29 settembre dello scorso anno. 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro