Non si cresce calciatori, ma si cresce col calcio. Eppure i grandi hanno trasformato in business la semplice voglia di giocare dei ragazzini

Baby calciatori in azione

Ci sono più di un migliaio di persone iscritte all’albo degli agenti Fifa, ma sono pochissimi quelli che tengono in mano le redini del mercato. E questo, ai massimi sistemi, è risaputo. Quel numero si gonfia a dismisura se si contano tutti i falsi e finti procuratori i quali, infischiandosene delle squalifiche o di precise norme che regolano la professione, vanno in giro a vendere falsi sogni solo per riempire le proprie tasche. Un sistema corrotto, dove frotte di ragazzini ma soprattutto di genitori, si affidano a maneggioni e intermediari senza qualifica e senza scrupoli nella speranza di scalare posizioni, categorie e magari... anche fasce di reddito. Da anni purtroppo campi e campetti della Lombardia sono popolati di individui che hanno abbassato sempre più l’asticella del recruiting per bruciare la concorrenza nella corsa ai giovani talenti. A 12 oppure 13 anni bambini con agente, soggetti che millantano poi le conoscenze, gli agganci da offrire alla famiglia per avere l’affidamento sportivo del giovanotto. Ufficialmente non sono previsti compensi per chi segue un ragazzo non tesserato in un club “prof“, nella realtà parcelle vengono pagate anche per la promessa di partecipazione a provini "farsa". Attenzione: perché, come scopriremo, il pericolo truffa corre anche sulla "rete"... (Segue) Milano - "Un calciatore deve mettere ordine al suo curriculum sportivo. Compra ora a soli 244 euro...". E ancora: "Prima di colpire un pallone devi farti seguire da un manager". Incredibile ma vero. Quando faccendieri e in alcuni casi veri e propri truffatori travestiti da talent scout o da procuratori non riescono a far cassa con i "provini" farsa, ecco l’ultima idea per estorcere denaro a chi ha un sogno nel cassetto, quello di giocare a calcio, magari in un club di una certa importanza. Già, perché quel che abbiamo riportato è solo uno degli slogan promozionali che da mesi compaiono sulla rete per attirare calciatori e genitori ambiziosi ma ingenui. Richieste e promesse, ecco cosa si nasconde dietro questi siti che spuntano come funghi gestiti a volte da avvocati, in altre occasioni da pseudo “consulenti“ o agenzie di scouting. C’è chi preferisce la semplice pubblicità e invita la preda di turno a farsi avanti e a contattare per “ultetriori informazioni“ e chi invece passa a richieste esplicite (appunto 244 euro... iva compresa) garantendo metodi innovativi e “sistema di promozione di giovani calciatori“ che garantirebbero una sicura visibilità, anche grazie all’utilizzo di moderni sistemi digitali e telematici. Non sappiamo in quanti ci “caschino“ (rarissimo sentir parlare di curriculum a pagamento) ma nella rete è già polemica contro i promotori dell’iniziativa e chi gestisce il sito. "Un calciatore nasce... non lo si può costruire. Cercate di non creare illusioni inutili", osserva Roberto. "Siete la rovina...", si sfoga Amedeo di fronte ad un’altra immagine che mostra due bambini con un pallone e la scritta “Carriera Ogni calciatore ha bisogno di un manager sportivo“. "Bella vergogna", commenta Alberto. E c’è persino Pasquale, ex calciatore degli anni ’70, poi allenatore e talent scout in società del centro-sud che chiede: "Toglietemi una curiosità, perché per iscriversi bisogna pagare? Il sottoscritto è arrivato a giocare per tanti anni a grandi livelli senza tirare fuori una lira". Ovviamente, nessuna risposta. Il problema è che sui social questi siti proliferano. Addirittura una pagina di un responsabile di una società di scouting con sede a Milano contiene all’interno annunci e foto pornografiche. "Vedo ogni settimana, e non solo sui campi, porcherie e malaffare. Qui serve davvero un intervento pesante per fare pulizia a tutti i livelli, a cominciare dai “piccoli amici“, bambini di 7-8 anni" - ci dice un altro ex calciatore che fa scouting in Lombardia -. Perché anche sulla rete si trova di tutto. Per non parlare delle foto di bambini della categoria “pulcini“: calciatori in erba che a 9-10 anni che hanno già un procuratore. Ci sono siti gestiti da strani personaggi (di recente ne è stato oscurato uno nelle mani di un avvocato di Novara...) che espongono foto di 2011 e 2012 presi nelle ultime selezioni, una sorta di specchietto per le allodole. Piccoli atleti come carne da macello, dunque. In vendita al miglior offerente. E fa nulla se i piccoli calciatori hanno solo 8-10-11 anni, al massimo 14. "Roba da denuncia – scuote la testa il nostro anziano talent scout di un club professionistico –. Ma la colpa è anche dei genitori convinti di avere un campione in casa. E invece non si accorgono che è solo un bambino che vuole divertirsi". Non solo. A Milano, si è scoperto qualche anno fa, ci sono, società che, grazie ad annunci via internet, fanno selezioni di adolescenti provenienti dall’est dell’Europa. E che ovviamente pagano parecchio pur di sostenere un provino. Sono ragazzini albanesi, polacchi, bulgari, romeni, macedoni. Tutti gestiti da organizzazioni ben note agli addetti ai lavori. Qualche ombra su questo “traffico“ resta, alcuni di questi adolescenti per restare in Italia vengono tesserati ma l’unica certezza è che è altissimo il guadagno di chi li ha portati in Italia solo per illuderli con un provino di due ore...

Cronaca

Ci sono più di un migliaio di persone iscritte all’albo degli agenti Fifa, ma sono pochissimi quelli che tengono in mano le redini del mercato. E questo, ai massimi sistemi, è risaputo. Quel numero si gonfia a dismisura se si contano tutti i falsi e finti procuratori i quali, infischiandosene delle squalifiche o di precise norme che regolano la professione, vanno in giro a vendere falsi sogni solo per riempire le proprie tasche. Un sistema corrotto, dove frotte di ragazzini ma soprattutto di genitori, si affidano a maneggioni e intermediari senza qualifica e senza scrupoli nella speranza di scalare posizioni, categorie e magari... anche fasce di reddito. Da anni purtroppo campi e campetti della Lombardia sono popolati di individui che hanno abbassato sempre più l’asticella del recruiting per bruciare la concorrenza nella corsa ai giovani talenti. A 12 oppure 13 anni bambini con agente, soggetti che millantano poi le conoscenze, gli agganci da offrire alla famiglia per avere l’affidamento sportivo del giovanotto. Ufficialmente non sono previsti compensi per chi segue un ragazzo non tesserato in un club “prof“, nella realtà parcelle vengono pagate anche per la promessa di partecipazione a provini "farsa". Attenzione: perché, come scopriremo, il pericolo truffa corre anche sulla "rete"... (Segue) 
Milano - "Un&nbsp;calciatore deve mettere ordine al suo curriculum sportivo. Compra ora a soli 244 euro...". E ancora: "Prima di colpire un pallone devi farti seguire da un manager". Incredibile ma vero. Quando faccendieri e in alcuni casi veri e propri truffatori travestiti da talent scout o da procuratori non riescono a far cassa con i "provini"&nbsp;farsa, ecco l’ultima idea per estorcere denaro a chi ha un sogno nel cassetto, quello di giocare a calcio, magari in un club di una certa importanza. Già, perché quel che abbiamo riportato è solo uno degli slogan promozionali che da mesi compaiono sulla rete per attirare calciatori e genitori ambiziosi ma ingenui. Richieste e promesse, ecco cosa si nasconde dietro questi siti che spuntano come funghi gestiti a volte da avvocati, in altre occasioni da pseudo “consulenti“ o agenzie di scouting. 
C’è chi preferisce la semplice pubblicità e invita la preda di turno a farsi avanti e a contattare per “ultetriori informazioni“ e chi invece passa a richieste esplicite (appunto 244 euro... iva compresa) garantendo metodi innovativi e “sistema di promozione di giovani calciatori“ che garantirebbero una sicura visibilità, anche grazie all’utilizzo di moderni sistemi digitali e telematici. Non sappiamo in quanti ci “caschino“ (rarissimo sentir parlare di curriculum a pagamento) ma nella rete è già polemica contro i promotori dell’iniziativa e chi gestisce il sito. "Un calciatore nasce... non lo si può costruire. Cercate di non creare illusioni inutili", osserva Roberto. "Siete la rovina...", si sfoga Amedeo di fronte ad un’altra immagine che mostra due bambini con un pallone e la scritta “Carriera Ogni calciatore ha bisogno di un manager sportivo“. "Bella vergogna", commenta Alberto. E c’è persino Pasquale, ex calciatore degli anni ’70, poi allenatore e talent scout in società del centro-sud che chiede: "Toglietemi una curiosità, perché per iscriversi bisogna pagare? Il sottoscritto è arrivato a giocare per tanti anni a grandi livelli senza tirare fuori una lira". Ovviamente, nessuna risposta. Il problema è che sui social questi siti proliferano. Addirittura una pagina di un responsabile di una società di scouting con sede a Milano contiene all’interno annunci e foto pornografiche. 
"Vedo ogni settimana, e non solo sui campi, porcherie e malaffare. Qui serve davvero un intervento pesante per fare pulizia a tutti i livelli, a cominciare dai “piccoli amici“, bambini di 7-8 anni" - ci dice un altro ex calciatore che fa scouting in Lombardia -. Perché anche sulla rete si trova di tutto. Per non parlare delle foto di bambini della categoria “pulcini“: calciatori in erba che a 9-10 anni che hanno già un procuratore. Ci sono siti gestiti da strani personaggi (di recente ne è stato oscurato uno nelle mani di un avvocato di Novara...) che espongono foto di 2011 e 2012 presi nelle ultime selezioni, una sorta di specchietto per le allodole. Piccoli atleti come carne da macello, dunque. In vendita al miglior offerente. E fa nulla se i piccoli calciatori hanno solo 8-10-11 anni, al massimo 14. "Roba da denuncia – scuote la testa il nostro anziano talent scout di un club professionistico –. Ma la colpa è anche dei genitori convinti di avere un campione in casa. E invece non si accorgono che è solo un bambino che vuole divertirsi". 
Non solo. A Milano, si è scoperto qualche anno fa, ci sono, società che, grazie ad annunci via internet, fanno selezioni di adolescenti provenienti dall’est dell’Europa. E che ovviamente pagano parecchio pur di sostenere un provino. Sono ragazzini albanesi, polacchi, bulgari, romeni, macedoni. Tutti gestiti da organizzazioni ben note agli addetti ai lavori. Qualche ombra su questo “traffico“ resta, alcuni di questi adolescenti per restare in Italia vengono tesserati ma l’unica certezza è che è altissimo il guadagno di chi li ha portati in Italia solo per illuderli con un provino di due ore... &nbsp;

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