Truffa Cisl: "Firmai a malincuore"

Un’ ex funzionaria sindacale ha svelato il meccanismo delle assunzioni fittizie presso ditte compiacenti

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Dieci anni fa le dissero che "per risparmiare" l’ avrebbero fatta assumere da una società di loro amici. "E che dopo 6 mesi mi avrebbero “distaccato“ per ottenere un risparmio contributivo. Mio malincuore accettai tale proposta".

Così ha spiegato a verbale - davanti al magistrato - una ex responsabile delle politiche lavorative della Cisl Lombardia. Stando al racconto della donna, quando l’azienda da cui sarebbe stata assunta falsamente finì in liquidazione, lei si sarebbe rivolta al il segretario generale della Cisl Lombardia Ugo Duci (non indagato) "avendo paura di perdere il mio posto di lavoro". "Hai firmato tu il distacco sindacale - le avrebbe risposto lui - e quindi sei anche tu responsabile, nella vita esistono due tipi di uomini, gli uomini liberi e i servi". E lei: "Allora chiamami serva".

Ma le testimonianze di questo tenore sono numerose, e dunque non ci sarebbe stato solo conflitto tra aziende e sindacati. Anzi, talvolta qualche impresa avrebbe assunto fittiziamente un addetto che subito si metteva in aspettativa per lavorare a tempo pieno nelle sedi Cisl. Così il sindacato risparmiava sui contributi figurativi del lavoratore, che venivano versati direttamente dall’Inps. Ma l’impresa cosa ci guadagnava in questa truffa? Difficile credere che l’obiettivo fosse competere per l’Oscar della bontà.

Dall’inchiesta della Procura, che ieri ha portato gli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza a eseguire il sequestro preventivo d’urgenza di 600 mila euro sui conti correnti Cisl, il “movente“ per le aziende compiacenti non emerge. "Rimane da spiegare perché le imprese private si sono prestate ad assecondare questo meccanismo, per loro tutto in perdita", osserva il gip Anna Calabi nel decreto di convalida. Il sospetto è che il “corrispettivo“ fosse una certa gratitudine nelle relazioni sindacali. Nell’inchiesta coordinata dal pm Paolo Storari, tra i 12 indagati per truffa alle casse dell’Inps figura anche Gilberto Mangone, ex segretario generale aggiunto della Cisl Milano Metropoli.

Negli atti anche i nomi delle aziende ("società coinvolte") con cui sarebbero stati siglati i contratti di lavoro fittizi. Tra queste Tecnimont spa, Obiettivo Lavoro spa, Randstad Italia spa, Liquigas spa e molte altre. "Prendiamo atto dell’esistenza di una indagine che riguarda fatti risalenti nel tempo ed a noi sconosciuti", ha commentato ieri l’attuale segreario generale della Cisl Luigi Sbarra. "Attendiamo l’esito degli accertamenti con piena fiducia del lavoro della magistratura - ha aggiunto - e al contempo grande rispetto per la presunzione di innocenza garantita dalla Costituzione".

Mario Consani

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