Milano, "Passeggino rotto". E scatta la truffa all’anziano

Chiedono soldi a un 90enne uscito dal parcheggio "Con la tua auto hai distrutto una delle rotelle..."

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Milano, 13 settembre 2022 -  La variante del passeggino. I truffatori di anziani non la smettono mai di mettere a punto tecniche anche fantasiose pur di raggiungere il loro scopo ai danni di vittime talvolta fragili e sole.

Una delle ultime modalità sembra essere quella riservata da una coppia di balordi vestiti bene a L. D, un novantenne però ancora in forma invidiabile e in grado di guidare la sua auto. L’uomo - ha poi raccontato nella sua denuncia ai carabinieri - era stato a fare la spesa in un supermercato di Segrate, dove vive. Aveva tranquillamente sistemato le borse con gli alimenti sul sedile della vettura, si era rimesso alla guida e dopo essersi ben guardato attorno aveva cominciato la manovra di uscita in retromarcia dal parcheggio.

È stato a quel punto , ha raccontato L. ai militari, che un uomo gli si faceva incontro battendo con la mano sul baule della sua Focus e chiedendogli di fermarsi. Un secondo dopo si avvicinava al finestrino con in mano un passeggino vuoto e una rotellina. In pratica, lo sconosciuto lo accusava di aver urtato il passeggino mentre faceva manovra, e avergli così provocato il danno. Naturalmente l’anziano era quasi convinto di non aver causato danni ad alcuno. Più o meno sicuro di non aver sfiorato nessun passeggino, figuriamoci: aveva ben guardato di qua e di là prima di avviare la manovra. E tuttavia, in quei casi come si fa ad avere una certezza assoluta...

Per essere più convincente, del resto, quell’uomo vestito in modo elegante (parola di L.) si era fatto affiancare da una donna anche lei ben abbigliata, sia pure un po’ sovrappeso, che tenendo in braccio un bimbo reclamava il giusto risarcimento al quel disagio seduta stante. Insomma, il passeggino rotto aveva diritto di essere sostituito con uno nuovo, no?

Il 90enne, avendo in tasca per sua fortuna solo dieci euro, si era sentito in dovere (per così dire) di consegnarli alla coppia a titolo di parziale risarcimento. I due, però, non erano rimasti affatto soddisfatti. Al punto di insistere affinché il guidatore “distratto“ si rivelasse per lo meno generoso grazie al bancomat, di cui però L. non possiede la tessera.

Alla fine, rassegnati, i due genitori truffatori si era dovuti forzatamente allontanare a mani quasi vuote. E il 90enne, dopo aver riflettuto sulla truffa subita sia pur senza troppi danni, aveva p deciso di andare in caserma a denunciare quello che gli era capitato.

 

 

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