"Tristezza infinita ma anche gioia perché tanta gente lo amava"

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La tristezza infinita. Ma anche "la gioia di vedere quante persone amassero Roberto". Ieri pomeriggio una folla ha riempito le navate della parrocchia Santa Croce di via Sidoli, tra piazzale Susa e piazza Novelli, per dare l’ultimo saluto a Roberto Catena, morto a 23 anni lo scorso 2 giugno per un incidente: è stato sbalzato dalla sella della sua moto Kawasaki dopo lo schianto con un’auto Mini mentre si trovava in gita sulle colline del Pavese insieme al papà, al fratello maggiore e a un amico, che nulla hanno potuto fare per lui. Ieri il papà, la mamma, i due fratelli e la fidanzata lo hanno salutato insieme agli amici di sempre nella parrocchia che Roberto frequentava e in cui si era anche dato da fare come animatore per i più piccoli. La scorsa domenica era stata organizzata pure una veglia. "Ringraziamo tutti coloro che si sono stretti a noi in questo momento di dolore", le parole del fratello Stefano. All’uscita, per Roberto, che era esperto di moto e che da poco aveva firmato il contratto a tempo indeterminato nell’officina meccanica in cui lavorava, in zona stazione Centrale, si sono schierati i compagni di squadra di Football americano “Rams Milano”, di cui era parte. Per lui hanno intonato l’inno che li legherà per sempre.M.V.

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