Treno deragliato a Pioltello: rimosse le prime carrozze, carrelli sotto la lente

Operai in azione con gru e autoarticolati. Materiale nell’hangar a disposizione dei consulenti della Procura

Lo smantellamento del treno deragliato a Pioltello (Newpress)

Lo smantellamento del treno deragliato a Pioltello (Newpress)

Pioltello (Milano), 6 febbraio 2018 - La gru ha sollevato i primi vagoni del treno, mentre gli operai hanno sganciato i carrelli per poterli “archiviare” come reperti utili alle indagini. Sono iniziate così le operazioni per la rimozione del treno regionale 10452, deragliato lo scorso 25 gennaio nella zona di Rugacesio, al confine tra Pioltello e Segrate. Nella tarda mattinata di ieri, la squadra si è messa al lavoro sui vagoni meno danneggiati. Prima è stata rimossa la pilotina del treno, poi gli operai si sono concentrati sulla prima carrozza, quella con il posto per il guidatore. «La modalità di smantellamento prevede la divisione della parte inferiore, quella con i carrelli, dalla carrozzeria superiore, e poi il carico su autoarticolati. Abbiamo cominciato a lavorare sulla carrozza numero uno, non credo che arriveremo a quella più danneggiata», spiega Marco Napoli, il dirigente della Polfer che da giorni si sta occupando dei sopralluoghi tecnici sui binari. Al momento non è ancora stato definito il luogo definitivo dove portare le varie parti del convoglio, tant’è che le scocche delle carrozze sono state appoggiate su piedistalli in cemento, mentre i carrelli – ovvero le parti che sono entrate in contatto con i binari e saranno quindi elementi preziosi per la ricostruzione della dinamica – sono stati caricati su un tir per poterli portare in un deposito a disposizione dell’autorità giudiziaria, presumibilmente un hangar Trenord alla stazione di Greco-Pirelli dove sono stati portate anche le cinque arcate tagliate dai binari all’altezza del “punto zero”, dove il treno è deragliato.

Ieri sono stati smantellati i primi due vagoni, oggi le attività riguarderanno invece il quarto vagone e, successivamente, il terzo, quello in cui hanno perso la vita le tre donne vittime dell’incidente. Il terzo vagone sarà il la parte più lunga e laboriosa. Il vagone – che è uscito dai binari e dopo essersi completamente girato si è schiantato contro il resto del treno – è completamente distrutto e accartocciato. Gli operai dovranno sezionare il groviglio di lamiere e tagliarlo pezzo dopo pezzo, perché sollevarlo risulterebbe impossibile. I lavori dovrebbero concludersi domani. Ai lavori di smantellamento hanno preso parte i tecnici delle ferrovie, sotto il controllo della Polfer, coordinati dalla Procura di Milano che indaga sull’incidente ferroviario costato la vita a tre donne, mentre 46 pendolari hanno riportato ferite ì. A sovrintendere l’inizio delle operazioni sono stati i pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti che, assieme al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, coordinano l’inchiesta.

Otto le persone indagate tra tecnici e manager di Rfi e Trenord. Le due società sono coinvolte sulla base della legge sulla responsabilità degli enti. Sui motivi che hanno scatenato il disastro, è ancora giallo. Nel mirino dei magistrati c’è il pezzo di rotaia saltato, con la tavoletta di legno infilata sotto il giunto, ma anche tanti altri elementi, come i carrelli e il sistema frenante del treno deragliato. I rilievi (i consulenti nominati dalla Procura hanno novanta giorni per depositare la relazione sugli accertamenti, ai quali stanno lavorando anche gli esperti incaricati dalle parti) saranno determinanti per risalire a eventuali carenze nella manutenzione e, quindi, alle responsabilità sull’incidente.

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