I treni lombardi sotto scacco. Violenze, vandalismi, furti e rapine: denunce in crescita

Nei primi cinque mesi dell’anno 2.708 richieste d’intervento. Trenord: "Non possiamo garantire la sicurezza da soli"

I controlli alla Stazione Centrale

I controlli alla Stazione Centrale

Una fitta sassaiola all’altezza della stazione di Calolziocorte, in provincia di Lecco, lo scorso 25 marzo ha bloccato la linea, costringendo a portare in deposito per le riparazioni tre treni di ultima generazione danneggiati. A gennaio, invece, un uomo di 32 anni, sorpreso senza biglietto sul treno Bergamo-Milano si è scagliato contro il controllore e un carabiniere fuori servizio intervenuto per bloccarlo. Quando infine è stato arrestato, a Sesto San Giovanni, è emerso che era la terza volta che si rendeva responsabile di episodi simili, sempre a bordo dei treni. Sono solo due delle situazioni critiche che ogni giorno, dai casi più eclatanti a episodi meno gravi, si registrano sulle linee di Trenord. Nel primi cinque mesi la Control room della società di trasporti lombarda ha ricevuto 2708 segnalazioni, anche per molestie sessuali a bordo. E a pagare le conseguenze, come sempre, sono i passeggeri che rispettano le regole. 

Milano - La Control room security di Trenord, attiva 24 ore su 24, è stata allertata 2708 volte solo nei primi cinque mesi di quest’anno. In media 18 segnalazioni al giorno, soprattutto per problemi legati al comportamento dei passeggeri a bordo. Il bollettino delle emergenze su treni e stazioni in Lombardia parla di 655 atti vandalici da gennaio a maggio, 132 aggressioni, 170 minacce nei confronti dei controllori, 44 molestie verso altri passeggeri, 89 furti 26 rapine e 8 sabotaggi, fortunatamente senza gravi conseguenze. Sono in aumento anche le «situazioni critiche», ben 258 in cinque mesi, dovute alla presenza dei rider-pendolari che ogni giorno fanno la spola fra le province e Milano caricando le biciclette sulle carrozze destinate ai passeggeri. Un problema, al centro anche di incontri con la Prefettura di Milano, che resta senza una soluzione. «La sicurezza del “sistema treno” – ha spiegato l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri – si può realizzare solo attraverso un lavoro congiunto e costante di tutti gli attori coinvolti: autorità di pubblica sicurezza, istituzioni regionali e locali, aziende».

Il flusso di passeggeri sul sistema del trasporto pubblico locale sta tornando a livelli pre-Covid e, di conseguenza, assieme agli spostamenti tornano alla “normalità“ anche le situazioni critiche. Dai dati di Trenord, sul tavolo della commissione Territorio e Infrastrutture del Consiglio regionale della Lombardia, dopo le molestie subite da un gruppo di ragazzine di ritorno da Gardaland sul treno Verona-Milano, emerge anche la mappa delle tratte più a rischio. Guida la triste classifica, con 187 episodi critici da gennaio a maggio, la frequentatissima linea che collega Laveno Mombello e Varese a Milano, passando dalla snodo di Saronno. Poi la Milano-Lecco-Sondrio, con 173 segnalazioni, e la Milano-Treviglio-Varese con 169. Problemi a bordo spesso scatenati dalla presenza di passeggeri senza biglietto, visto che soprattutto nelle province sono ancora poche le stazioni dotate di tornelli. Le tre stazioni più problematiche sono invece quelle di Milano Cadorna, Milano Centrale e Brescia, rispettivamente con 186, 174 e 131 segnalazioni in cinque mesi. Un quadro a tinte fosche, nel quale si è inserita anche la delicata partita dei controlli delle forze dell’ordine sul Green pass quando era in vigore l’obbligo per poter viaggiare. L’anno scorso, secondo dati di Trenord citati dall’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato, si erano registrate «693 aggressioni e minacce al personale di bordo, 1.261 atti vandalici e 370 furti, rapine, molestie sessuali, atti osceni e aggressioni ai viaggiatori». E la direttrice più pericolosa si era confermata la famigerata Milano-Mortara. Dati già allarmanti che quest’anno rischiano di essere superati. 

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